Gd Bologna, i sindacati chiedono un accordo sullo smart working

Convocate 13 assemblee per un confronto e poi hanno consegnato un documento all'azienda. "Si torni al lavoro"

L'azienda Gd di Bologna

L'azienda Gd di Bologna

Bologna, 9 luglio 2020 - Ben tredici le assemblee - convocate da FIM FIOM UILM -  in cui si sono potuti confrontare i lavoratori della G.D. per chiedere, tramite sindacati, di rivalutare il metodo di lavoro in ‘smart working’. Le riunioni si sono svolte sia in via telematica (in quanto i lavoratori in remoto sono oggi la maggioranza assoluta dei dipendenti dell’azienda), sia in presenza negli stabilimenti di Bologna e di Anzola.

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La settimana scorsa, infatti, i sindacati avevano già sottoposto un verbale all’azienda, attuando un accordo con l'obiettivo di definire le modalità attraverso le quali i lavoratori possano partecipare alle assemblee di persona (sempre in regola con le norme di sicurezza) ma anche per favorire la partecipazione da remoto per chi continua, ancora adesso, a lavorare da casa.

Il documento, approvato nelle assemblee e poi consegnato oggi alla G.D., punta a ottenere al più presto il rientro dei lavoratori negli stabilimenti aziendali: il tema dello smart working, dunque, è stato affrontato sia per calibrare un piano di rientro del personale in condizioni di sicurezza, ma anche per definire appositi accordi sul telelavoro.

È stato richiesto, infine, un approfondimento sui progetti in corso e per quelli che ancora sono in via di definizione, sugli investimenti in innovazione, sul rapporto con i clienti e le attività di supporto agli stessi svolte da remoto, sull’andamento delle commesse, sui carichi di lavoro e sul quadro e sulle prospettive occupazionali.

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