Bologna, 7 giugno 2019 - “Sì, l'ho picchiata e l'ho tenuta rinchiusa”. Non ha avuto esitazioni Giacomo Oldrati nell'ammettere le sue responsabilità davanti al giudice che ha deciso che – problemi psichiatrici o no – l'uomo deve essere rinchiuso in una cella per rischio di “reiterazione del reato”. Ossia, potrebbe rifarlo. E del resto, lo stesso Oldrati ha chiesto al giudice di essere mandato in carcere: “Tenetemi dentro, posso rifarlo”. E del resto, nei giorni scorsi aveva spiegato ai giudici di essere affetto da un grave disturbo bipolare e di "sentirsi Dio"
Oldrati – vecchia conoscenza bolognese – è tornato agli onori della cronaca l'altro giorno a Milano: una ragazza di 26 anni, nuda, è fuggita da una casa saltando dalla finestra e ha finalmente potuto raccontare il suo incubo. Era stata tenuta prigioniera da Giacomo Oldrati, che lei considerava il suo fidanzato: per quattro giorni era stata percossa a calci e pugni, seviziata e costretta anche a fare bagni gelati. L'aguzzino era proprio Oldrati, 40 anni, che a Bologna in molti si ricordano con il soprannome di 'guru del corallo'. Nel 2012 quattro ragazze bolognesi furono sue vittime: segregate e picchiate, secondo un copione ormai tristemente noto. Portato in tribunale, venne assolto nel gennaio 2018 perché considerato incapace di intendere e volere a causa dei suoi disturbi psichiatrici.
"Ora ho paura. Ma più che per me, ho paura per la prossima ragazza che finirà sulla sua strada, perché Giacomo Oldrati è un seriale e non si fermerà. Lui è una persona bipolare con deliri di onnipotenza e la violenza è una sua scelta. Una scelta consapevole", ha detto una delle sue vittime poco dopo avere saputo che Oldrati era tornato a colpire a Milano.
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