Gianluca Vacchi assolto: "Nessuna implicazione con il crack Parmalat"

Per la cessione della Last Minute Tour, il legale: "Nessuna responsabilità dell’imprenditore bolognese"

L’imprenditore e re dei social Gianluca Vacchi assolto da ogni accusa

L’imprenditore e re dei social Gianluca Vacchi assolto da ogni accusa

Bologna, 10 dicembre 2021 - Il fatto non sussiste e con il crack Parmalat, Gianluca Vacchi, non ebbe nulla a che fare. A distanza di vent’anni c’è un nuovo capitolo nell’intricata vicenda giudiziaria che ha riguardato l’imprenditore e notissimo influencer bolognese, finito a processo per bancarotta fraudolenta patrimoniale per distrazione in concorso con l’ex patron Parmalat, Calisto Tanzi, e altri tre (giudicati separatamente). E il punto fermo ora arriva dal tribunale di Parma nel ’secondo’ processo di primo grado nei suoi confronti con al centro la vendita, alla fine del 2001 alla Holding Italiana Turismo (Hit) del Gruppo Tanzi, della società Last Minute Tour, della quale Vacchi era presidente del Cda. Cessione per 29 milioni di euro, una cifra "esorbitante" e determinata in modo arbitrario, per la Procura parmense, secondo cui l’importo venne distratto da Vacchi in concorso con Tanzi, Fausto Tonna, Claudio Baratta e Paola Visconti (nipote di Tanzi), allo scopo di creare pregiudizio ai creditori.

Proprio su quell’acquisto le indagini della Finanza evidenziarono robusti contrasti fra numero uno di Parmalat e la nipote: "Fu Paola – disse lui durante un interrogatorio davanti al pm Vincenzo Picciotti – a decidere l’acquisizione della Last Minute Tour". Il quale poi prese le difese della figlia, che era nel Cda di Parmatour: "Francesca non decideva nulla". "Mi dissero che la valutazione di Last Minute Tour l’avevo fatta io, – replicò la Visconti – che non erano contenti del mio lavoro e che, pertanto, mi avrebbero fatto la guerra".

Sempre secondo la nipote, lei stessa sarebbe stata accusata anche di essersi messa d’accordo con il venditore per truffarli. Gli inquirenti così decisero di verificare e valutare la posizione e la condotta di Gianluca Vacchi, che finì indagato. Il 20 dicembre 2011 per lui arrivò la condanna a 3 anni e mezzo, ma con la Corte d’Appello di Bologna che annullò tutto perché il fatto ritenuto in sentenza non era quello contestato. Atti, così, ancora al tribunale di Parma per un nuovo primo giudizio chiuso ieri con l’assoluzione dell’imprenditore con formula piena (l’accusa aveva ribadito la condanna). "Il lungo percorso processuale – commenta soddisfatto l’avvocato Guido Magnisi che ha voluto sottolineare "l’enorme lavoro" dei suoi predecessori,il professor Tullio Padovani di Pisa e l’avvocato Andrea Soliani di Milano – dà atto a Gianluca Vacchi della sua assoluta onestà professionale ed estraneità alle vicende del crack Parmalat, da un lato. Dall’altro, riconosce all’invenzione di Last Minute Tour la capacità di un imprenditore genialmente estroso".  

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