Giù i contagi, ma nuovi focolai tra gli anziani

Scende l’indice Rt, Pandolfi: "Le restrizioni funzionano". E il Sant’Anna, con 35 vaccinati positivi, diventa un caso di studio

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Continua la lenta discesa della curva dei contagi e con essa anche l’indice Rt arrivato a 0,73. "E mi aspetto – spiega subito Paolo Pandolfi, direttore del dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl – la settimana prossima che si arrivi sotto la soglia d’allarme dei 250 casi su 100mila abitanti". Perché se così fosse, vorrebbe dire "che un effetto" delle misure restrittive "c’è stato". L’ultimo bollettino, intanto, parla di 370 nuovi casi, di cui 251 con sintomi, per un totale da inizio pandemia che tocca quota 73.539. Nove, purtroppo, i decessi tra i 58 e i 93 anni.

L’incidenza dei contagi a Bologna la settimana scorsa era di poco più di 300 nuovi casi su 100mila abitanti. "Quella precedente – prosegue Pandolfi – di 430 e 600 quella ancora precedente, quindi l’incidenza sta diminuendo" ma ancora siamo "sopra 250" quindi a livelli "che ci dicono che l’allerta è importante".

Tra i nuovi positivi, ci sono alcuni utenti e operatori del servizio di assistenza domiciliare anziani del Quartiere Porto. "Alcuni lavoratori – denuncia il sindacato autonomo di base Usb – sono venuti a contatto con utenti positivi prima che la positività di questi anziani fosse certificata. La certezza del contatto è avvenuta dopo il riscontro del tampone positivo". Secondo il sindacato, gli operatori "sarebbero dovuti rimanere a casa in attesa" dell’esito del proprio tampone. Invece, "nell’attesa hanno continuato a lavorare, con il potenziale rischio di infettare altri utenti e colleghi, oltre che i propri familiari".

E restando in tema di anziani, preoccupa ancora la situazione del Sant’Anna di via Pizzardi dove sono risultati positivi al Covid 35 residenti e 12 operatori, molti dei quali già vaccinati (tutti nello stesso giorno con Pfizer) e la maggior parte asintomatici. Situazione che, almeno a livello provinciale, è diventata un caso di studio per l’Ausl. "Il vaccino – ricorda Gianluigi Pirazzoli, direttore della struttura – salvaguarda dalla malattia ma non dall’infezione. Senza, queste persone probabilmente avrebbero rischiato la vita. Oggi tre residenti si sono negativizzati e piano piano siamo entrati nella fase discendente". Proprio il Sant’Anna è una delle strutture per anziani che nella prima ondata pagò un prezzo altissimo in termini di contagi e vite umane. "Ma ora, fortunatamente, – continua Pirazzoli – tutto è molto diverso: abbiamo i vaccini, i presidi sono alti e in più attendiamo gli esiti dello studio Ausl". Purtroppo, del gruppo dei 35, vanno registrati tre decessi, tutti quanti erano ricoverati in ospedale.

Nicola Bianchi

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