
I risultati consolidati del 2024: ricavi per 12,8 miliardi e utile netto di 494,5 milioni
Ricavi per 12,88 miliardi, in calo del 15,9% rispetto ai 15,33 dell’anno precedente. Margine operativo lordo a 1,58 miliardi, in aumento del 6,2% rispetto al miliardo e 49 milioni del 2023. Utile netto di pertinenza degli azionisti pari a 494,5 milioni, +31,8% rispetto ai 375,2 milioni di dodici mesi prima. Il risultato netto raggiunge 535,9 milioni (+28,5%), l’indebitamento finanziario è a 3.963,7 milioni – con debito netto/Mol a 2,50 –, gli investimenti operativi lordi ammontano a 860,3 milioni (+5,5%), di cui il 76% a valore condiviso, oltre 2,1 i miliardi di valore economico distribuito sui territori tra fornitori, dipendenti e pubbliche amministrazioni.
Sono i numeri dell’esercizio consolidato di Hera al 31 dicembre, approvato ieri dal cda della multiutility insieme con la rendicontazione di sostenibilità e la relazione sulla politica di remunerazione e sui compensi corrisposti. Ed è proprio in virtù dei "significativi risultati raggiunti" che il cda ha deciso di proporre all’assemblea dei soci del 30 aprile la distribuzione di un dividendo di 15 centesimi di euro per azione (+7,1% rispetto all’ultimo pagato). "Un aumento di cui beneficerà a cascata l’intera politica dei dividendi nei prossimi anni", segnala una nota aziendale, "fino a raggiungere i 17 centesimi di euro per azione nel 2028". I clienti energy salgono a 4,6 milioni (+20%), mentre sono oltre 7,5 milioni i cittadini che hanno almeno un servizio fornito dal gruppo.
Al Comune di Bologna arriverebbero così 18,7 milioni di euro e rotti di dividendi grazie a 125 milioni 151mila e 777 azioni, a quello di Imola invece 10 milioni e 722 mila euro grazie a 71mila e 480 azioni. Risorse che entrano direttamente nel bilancio e vanno a impinguare le tasche del Comune per essere poi ridistribuite sul territorio.
Cristian Fabbri, presidente esecutivo di Hera (a sinistra nella foto, assieme all’ad Orazio Iacono), commenta: "L’incremento dei principali indicatori economico-finanziari e il continuo miglioramento del rendimento sul capitale investito sono chiari segnali della solidità del nostro modello industriale".
"Nel 2024 il Gruppo Hera conferma la propria solidità e capacità di crescita, registrando un incremento di oltre il 30% dell’utile netto di pertinenza degli azionisti – evidenzia Iacono –. Un risultato a cui contribuiscono tutti i business e che dimostra la capacità del Gruppo Hera di continuare a crescere in un contesto macroeconomico complesso".