"Ho ancora davanti agli occhi i miei compagni La tragedia mi ha insegnato a rialzarmi"

Federica Tacconi è una dei quattro studenti sopravvissuti della II A Periti, estratta da sotto l’ala dell’aereo ormai in fiamme "Da allora mi sono sposata, ho avuto un figlio e due cani. L’importante è prendere il meglio da quello che la vita ti dà"

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Nicodemo

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Qualche giorno fa mi è capitato di vedere un filmato sui funerali della strage del Salvemini. Ho rivisto le facce di tanti miei ex compagni di scuola. E anche quelle dei genitori dei miei compagni di classe rimasti uccisi dall’aereo. Ho sentito una stretta al cuore per lo strazio che provavano in quei momenti quelle mamme, quei papà. Il loro immenso dolore nel non averli potuti più riabbracciare dopo che la mattina li avevano salutati prima di andare a scuola".

Federica Tacconi alle 18,30 del pomeriggio è ancora nel suo negozio di abbigliamento ‘Spazio del Giò’ al 125 di via Andrea Costa, zona stadio. Ha ancora davanti a sé ogni fotogramma della tragica strage del 6 dicembre 1990 in via del Fanciullo, nell’ex succursale del Salvemini di Casalecchio. Lei è una dei quattro studenti della II A Periti che si salvarono dal disastro causato dall’aereo militare che si infilòi nella loro aula alle 10,33 mentre seguivano la lezione di tedesco con l’insegnante Cristina Germani. "Diciamo che sono stata la più fortunata – ci scherza su Federica Tacconi con quell’autoironia di chi ne ha viste tante – e che sebbene abbia subito dei danni importanti (la rottura dell’anca, tra le tante ferite, ndr), alla fine non sono così evidenti". Federica Tacconi quel 6 dicembre di trent’anni fa fu estratta da sotto l’ala dell’aereo ormai in fiamme. "Purtroppo – commenta – di quell’immane tragedia i giornali, la tv, i telegiornali non ne parlano mai. Se ne occupano solo in occasione dell’anniversario della strage. Eppure fu un avvenimento di portata gigantesca che commosse tutta l’Italia". Da 20 anni gestisce questo negozio, ereditato dalla madre. "In trenta anni – racconta – sono successe tante cose. Belle, brutte. Mi sono sposata e il mio matrimonio a Marina di Ravenna fu celebrato dal ‘Cev’, Maurizio Cevenini, allora consigliere comunale di Bologna che ci fece anche un lungo sermone e poi scomparso così tragicamente nel 2012. Che grande personalità! Ho avuto un figlio, Filippo, che ha 12 anni e va alle scuole delle Maestre Pie e, in successione, due cani schnauzer nani. Basta, tutto qui. Perché la cosa fondamentale è continuare a vivere. Prendere il meglio dalla vita".

Federica Tacconi non si lamenta nemmeno dei lunghi mesi di chiusura del negozio a causa del lockdown provocato dalla pandemia Covid-19. "Pensavo peggio – afferma – invece tutto sommato ci è andata bene. In fondo, il Coronavirus è stato come l’incidente al Salvemini. Ci ha spronato a rialzarci, a non farci imprigionare dalle brutte situazioni. È bello che sia andata così. In fondo in fondo in questi 30 anni ho avuto la possibilità di farmi una famiglia, una casa e un lavoro". Il cuore di Federica Tacconi è sempre vicino al Salvemini. "Ogni tanto – ricorda – rivedo il prof di fisica Felice Martini e quella di economia Stefania Ferioli. Due professionisti eccezionali. Poi non manco mai alle Messe in ricordo dei miei compagni di scuola".

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