ALICE PAVAROTTI
Cronaca

I ’Sovversivi’ bolognesi escono allo scoperto

La mostra fotografica di Lapini all’Archivio di Stato, che apre per la prima volta al pubblico il chiostro dei Celestini

I ’Sovversivi’ bolognesi escono allo scoperto

I ’Sovversivi’ bolognesi escono allo scoperto

Condannata per complicità all’attentato al capo del governo. Condannata perché ha organizzato una festa in casa. Condannato per antifascismo. Condannato perché comunista, o socialista. Sono questi i personaggi che nel corso della storia sono stati considerati Sovversivi e Sovversive, e che sono rappresentati nella mostra fotografica di Michele Lapini all’Archivio di Stato di Bologna, nel Chiostro dei Celestini, aperto per la prima volta al pubblico. Nell’epoca racchiusa tra l’Unità d’Italia e il 1983 sono state migliaia le persone controllate dalla Questura sotto la categoria A8 (persone pericolose per la sicurezza dello stato). A volte erano oppositori e militanti politici (è schedato Giuseppe Massarenti per esempio), altre persone comuni che semplicemente conducevano una vita fuori dai canoni del tempo: sono presenti tra i sovversivi donne che volevano guidare, o persone che avevano presenziato ad un funerale di un socialista.

Aperta da ieri fino alla fine di giugno, la mostra, a ingresso gratuito, sarà visitabile di martedì e giovedì dalle 16 alle 18. Le fotografie di Lapini raccontano il lavoro di restauro e digitalizzazione dei fascicoli dei sovversivi che l’Archivio di Stato svolge dal 2021, per mantenere viva la memoria. Si vedono i fascicoli originali rovinati, i segni delle graffette o dell’umidità, pezzi di pagine mancanti, ma anche immagini dei laboratori e le tecniche di restauro, le modalità di digitalizzazione.

"Con questo evento inauguriamo il chiostro dei Celestini che si vuole aprire alla città, il primo di una serie di appuntamenti che abbiamo intenzione di ubicarvi. Cerchiamo di divulgare il patrimonio dell’Archivio con linguaggi nuovi e per noi inusuali" spiega Francesca Delneri, funzionario archivista e vicedirettrice. Il lavoro di rinnovo avviene tramite il progetto Art Bonus Adotta un sovversivo, grazie al quale chiunque può contribuire a mantenere in buono stato uno o più fascicoli. Il sostegno sarà ricordato con un’indicazione permanente sulla busta del fascicolo: per diventare un ‘mecenate’ basta andare sul sito www.artbonus.gov.it alla voce ‘Gli Interventi’.

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