I tamponi scarseggiano "Sollecitiamo le aziende"

Il commissario Venturi rassicura: "Stiamo spingendo per avere garanzie" In regione dall’inizio dell’emergenza effettuati già oltre 42mila esami

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Anche a Bologna e in Emilia-Romagna i tamponi iniziano a scarseggiare. Il problema, dopo Lombardia e Piemonte, si affaccia anche in regione. Il punto, infatti, è relativo alla domanda sempre maggiore di strumenti e reagenti da parte dei vari Stati che si trovano adesso ad affrontare l’emergenza, con l’ovvia conseguenza che chi li produce si trovi ad avere una domanda maggiore dell’offerta e quindi una disponibilità limitata di materiali.

"Abbiamo ben presente il problema – spiega il commissario Sergio Venturi –. Ormai ogni Paese è in cerca di ciò che serve, ma contiamo di farcela e di poter continuare a garantire l’esecuzione dei test necessari. Sottolineo come negli ultimi due giorni siano stati quasi 9mila i test effettuati, di più rispetto ai giorni precedenti. Stiamo spingendo con le imprese che li producono e che producono i reagenti necessari, per avere ogni garanzia", conclude Venturi che ieri nel corso della conferenza stampa per il bollettino quotidiano dei dati sull’epidemia ha ricordato come i tamponi refertati in totale in regione dall’inizio dell’emergenza siano 42.395, 4.350 soltanto nelle ultime 24 ore. La buona notizia è che di questi la maggior parte sono negativi. La questione della carenza dei tamponi influiscetuttavia anche sulla conta delle persone guarite, visto che per convalidare le guarigioni c’è bisogno di effettuare almeno due tamponi sul paziente.

A fronte di una disponibilità limitata di test, c’è invece la richiesta crescente di sottoporsi all’esame da parte in particolare degli appartenenti a quelle categorie più esposte, come gli operatori sanitari, delle forze dell’ordine e del soccorso. Soltanto alla Dozza, negli scorsi giorni sono stati effettuati ottanta tamponi a detenuti e poliziotti della penitenziaria. La novità positiva, che rincuora dopo le rivolte delle scorse settimane e la notizia di tre casi positivi tra il personale sanitario in servizio alla casa circondariale, è che i tamponi ieri sono risultati tutti negativi. Una risposta che permetterà di trasferire i detenuti in altri istituti, così da poter effettuare i lavori di sistemazione nel padiglione giudiziario messo a ferro e fuoco dalle rivolte.

Non solo detenuti però. Anche i sindacati di polizia stanno sollecitando da giorni la Regione perché gli appartenenti alle forze dell’ordine (non solo poliziotti, ma anche carabinieri, finanzieri e agenti penitenziari) vengano sottoposti tutti a tampone, vista la loro attività quotidiana a contatto con il pubblico, sia negli uffici che in strada e visto l’impegno del personale in particolare nei servizi di controllo delle ‘zone rosse’.

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