Igor il russo, il processo. "Killer non ha pelle scura, interessa meno"

L'udienza preliminare: la difesa ha chiesto il rito abbreviato condizionato alla perizia psichiatrica. I figli di Verri attaccano le istituzioni

Igor (Ansa) a processo, a destra l'avvocato Anselmo con i familiari di Verri (Schicchi)

Igor (Ansa) a processo, a destra l'avvocato Anselmo con i familiari di Verri (Schicchi)

Bologna, 31 ottobre 2018 - "Non voglio il processo pubblico". È questa una delle poche frasi pronunciate da Igor il russo, al secolo Norbert Feher (video), serbo di 37 anni accusato degli omicidi di Davide Fabbri e Valerio Verri, dell'udienza preliminare iniziata oggi in tribunale. Il killer era in videoconferenza dal carcere di massima sicurezza di Saragozza.

Maglia scura, barba corta, leggermente dimagrito, solito sguardo freddo. Igor ha risposto a monosillabi  alle domande procedurali, poi ha appunto detto di non volere i giornalisti in aula. Il processo è a porte chiuse e la difesa ha chiesto il rito abbreviato (che dà diritto allo sconto di un terzo della pena) condizionato a una perizia psichiatrica.

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Il gip Alberto Ziroldi si è riservato e ha rinviato l'udienza al 28 novembre. All'uscita i figli di Valerio Verri hanno lanciato accuse all'ex ministro Marco Minniti e all'attuale governo. "Ci sentiamo abbandonati - ha detto Francesca Verri (video) - Ci avevano fatto tante promesse mai mantenute. Qui siamo soli. Evidentemente un killer che non ha la pelle scura interessa di meno".

Se i figli di Verri c'erano, non era invece presente Maria Sirica, la moglie di Davide Fabbri. Troppo doloroso per lei rivedere il killer del marito. Maria il giorno dell’omicidio si ritrovò faccia a faccia con Igor (che voleva fuggire dal bar dopo aver sparato a Davide) e lottò per qualche istante con lui. Lei aveva una scopa in mano, lui una pistola. "Sono ancora terrorizzata – ha detto Maria –, sto ancora più male di prima. Non me la sento di andare al processo. Tutto quello che chiedo è che sia fatta giustizia. Quel mostro deve pagare senza sconti per tutto il male che ci ha fatto".

L'ARRIVO IN ITALIA
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