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Iis alberghiero Scappi, ecco il 'Timballo della solidarietà' contro le mafie / VIDEO

Il progetto della scuola per il XXV anniversario della strage di Capaci e via D'Amelio

Alcuni dei ragazzi dell'Iis alberghiero Scappi che hanno partecipato al progetto

Bologna, 3 giugno 2017 -  La lotta alla mafia passa anche per un meraviglioso ‘Timballo della solidaretà’. A inventare e a mettere in immagini questa ricetta (vera) della legalità sono stati un gruppo di 8 studenti dell’Iis alberghiero Scappi, in particolare delle sedi distaccate di Casalecchio di Reno e Crespellano-Valsamoggia, aiutati da sette professori.

Ad accendere il fornello, Maria Olimpia Venditto, docente di discipline giuridico-economiche che ha preso le mosse dal concorso nazionale, bandito dalla Fondazione Falcone e dal Miur ,in occasione del XXV anniversario delle stragi di Capaci e via D’Amelio. Una sfida lanciata ai ragazzi che, nell’edizione 2017, ha avuto come filo conduttore una frase di J.F. Kennedy molto cara a Giovanni Falcone: “Occorre compiere fino in fondo il proprio dovere, qualunque sia il sacrificio da sopportare, costi quel che costi - Ricordare per crescere”.

E in cinque minuti Riccardo Bonfiglioli, Francesco Paolo Cicolella, William D’Amato, Davide Faiella, Mattia Ferrari, Azzurra Vegetti, Klea Vogli ed Elisa Zambelli, coordinati dai loro prof di sala e cucina, hanno raccontato il rapporto tra mafia e industria agroalimentare con il linguaggio del loro talento: cucinando e portando in tavola il Timballo della solidarietà. Cinque minuti che hanno vinto la selezione regionale del concorso, facendo sì che i giovani chef e maitre de salle facessero i bagagli per la commemorazione a Palermo, salpando dal porto di Civitavecchia a bordo della nave della legalità, in compagnia del ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli, del presidente del Senato, Pietro Grasso e del procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti.

Pentole e voci. Dove queste ultime, fuori campo, narrano la solitudine di chi combatte la mafia, il rapporto tra mafia e cibo italiano e aprono una riflessione sui doveri del singoli. Questo, mentre i cuochi preparano un timballo con le canne di fucile rigate spezzate e con ingredienti tipici provenienti da varie regioni d’Italia a dimostrazione che la mafia e i comportamenti mafiosi sono riscontrabili dappertutto.

Una curiosità: il formato di pasta a ‘canna di fucile’ è stato disegnato dall’architetto Michele Cuomo in omaggio alla Real Fabbrica d’Armi di Torre Annunziata che un tempo produceva fucili di alta precisione. Le righe elicoidali al suo interno sono la perfetta riproduzione delle righe dei fucili a canna rigata. Prodotta dal pastificio Setaro di Torre Annunziata, questa pasta è commercializzata dal Consorzio Terre d’Oplontis di Torre Annunziata che destina il ricavato alla valorizzazione del sito Unesco di Oplontis e del complesso della Real Fabbrica d’Armi di Torre Annunziata.