Il castello di Mongiorgio riapre ai visitatori

Acquistato e restaurato dall’associazione culturale ’Castelli in aria’, il borgo medievale si prepara a visite guidate in costume

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Così rinasce un borgo e si salva un castello medievale. Estate di lavori e di spettacoli al castello di Mongiorgio, il maniero di origine medievale che sta sullo spartiacque tra Lavino e Samoggia, in territorio di Monte San Pietro. Dopo decenni di abbandono e l’inizio del cantiere di restauro, oggi l’architettura fortificata si presenta ripulita in tutto il suo contorno e consolidata nel lato di levante, quello che corrisponde alla canonica e all’abside della chiesa ex parrocchiale dei santi Pietro e Sigismondo. E anche nel vicino borgo si avviano progetti di recupero dei vecchi edifici con giovani che prendono casa e avviano progetti di ospitalità turistica.

"Le difficoltà sono tante, ma l’entusiasmo è tanto, qui ogni giorno è una scoperta, e sotto i cumuli di pietre e vegetazione riemergono i segni di una storia che ci piace raccontare", dicono Maurizio Ferretti e Cristiana Spampinato, rispettivamente presidente e direttore artistico dell’associazione di promozione culturale Castelli in aria che da molti anni propone spettacoli in costume con musica, teatro, danza ambientati nel Medioevo o nel Rinascimento.

Sono loro che in splendido isolamento hanno offerto la cifra di poco superiore ai 200mila euro richiesta dalla parrocchia di Monte San Giovanni che lo scorso anno ha venduto il castello, la chiesa e il campanile. Il Comune è proprietario del cimitero, suggestivo, ma anch’esso in debito di manutenzione. Si tratta di un complesso fortificato risalente al 993 arroccato in posizione strategica e panoramica, danneggiata dai bombardamenti dell’ultima guerra e solo parzialmente e sommariamente sistemata. Poi oltre quarant’anni fa il crollo della torre portò al semi abbandono al quale sta ponendo rimedio l’entusiasmo di questa associazione culturale che conta di prendere sede stabile negli spazi a lato del ponte levatoio, che sarà oggetto della seconda fase di un cantiere che si finanzia con fondi privati, con il superbonus e in piccola parte anche col contributo di una pubblica raccolta di fondi (sulla piattaforma di crowdfunding Gofundme). L’interesse intorno a questo recupero è tale che la visita guidata in costume d’epoca del prossimo 7 agosto ha già esaurito tutti i posti disponibili. "Ci teniamo a narrare la storia di queste antiche mura, lo faremo ancora l’11 settembre e il 2 ottobre prossimi", confermano Maurizio e Cristiana.

Gabriele Mignardi

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