Il congresso Pd L’ex segretario Critelli: "Bonaccini ci ridà forza I partiti non sono taxi"

Il dem punzecchia Schlein e invita il primo cittadino e Mazzoni a schierarsi "Io lo feci: è importante che dicano quello che pensano senza tatticismi"

Il congresso Pd  L’ex segretario Critelli:   "Bonaccini ci ridà forza  I partiti non sono taxi"

Il congresso Pd L’ex segretario Critelli: "Bonaccini ci ridà forza I partiti non sono taxi"

"L’iniziativa dei comitati al Red è stata un successo. La candidatura di Bonaccini ha ricreato entusiasmo e coinvolgimento politico. In questo momento di fiacca il governatore sta riportando al centro la partecipazione". Francesco Critelli (foto), ex deputato ed esponente di spicco del Pd bolognese, sta con la candidatura al Congresso Pd di Stefano Bonaccini. Una scelta che affonda le sue radici in una necessità chiara: il Pd deve tornare a essere un partito popolare.

Perché Bonaccini?

"Perché ha dimostrato, senza chiacchiere e senza slogan, di essere non solo un ottimo amministratore, ma anche un validissimo dirigente politico".

Eppure qualcuno nel Pd, come Dario Franceschini, gli ha suggerito di farsi da parte perché ’sorpassato’.

"Critiche strumentali e mortificanti, che spesso provengono da chi si è ricandidato dopo oltre 20 anni in Parlamento. I due portavoce della campagna di Bonaccini sono under 30, e l’altra sera c’erano tanti ragazzi: Bonaccini ha un profilo e una storia che sono una garanzia".

Ma c’è chi teme che possa essere Elly Schlein ad accaparrarsi quel voto ’giovane’.

"Non vedo questo pericolo. Il party dei comitati al Red ne ha dato una rappresentazione plastica: tante ragazze e tanti ragazzi, magari ancora più dubbiosi dopo la batosta del 25 settembre, ora grazie a Stefano si stanno riavvicinando al partito. Stimo Elly Schlein, ma dobbiamo elevare il dibattito: l’età fine a se stessa non è mai stata una categoria utile al dibattito".

Schlein tornata nel Pd dopo anni e dopo lo strappo con Renzi, c’è il rischio di nuove scissioni dopo un Congresso così divisivo?

"I partiti non possono essere usati come taxi, per scendere e salire all’occorrenza. Detto questo, sono sicuro che vincerà Stefano Bonaccini e che, come ha detto lui stesso, il giorno dopo le primarie ci si toglierà le casacche da Congresso per indossare tutti la maglia del Pd. Credo peraltro che solo lui possa davvero rappresentare l’essenza del Pd, evitando di tornare in pericolosi e sterili recinti identitari".

La frase: ‘Temo che il Pd si condanni all’irrilevanza’.

"Condivido l’appello di Bonaccini e lo faccio mio. Abbiamo bisogno di ritornare a essere credibili: si torni a parlare al cuore delle persone, si torni a essere più vicini al popolo e meno elitari e snog, anche per contrastare questa destra che già sta tradendo gli italiani. Dobbiamo parlare di lavoro, sanità pubblica, welfare, infrastrutture e riduzione delle disuguaglianze. Bonaccini saprà coniugare visione ideale e concretezza".

Lepore tarda a schierarsi, e anche la segretaria di Bologna non si è ancora schierata. Cosa ne pensa?

"Precedenti segretari, a partire da me, si sono sempre schierati. Sarebbe opportuno che manifestassero pubblicamente il loro orientamento, che pure parrebbe emergere. Credo si possa continuare a svolgere il proprio ruolo senza problemi, è importante che dicano quello che pensano senza tatticismi".

Primarie online, sì o no?

"La trovo un’idea impraticabile, non si cambiano le regole a partita già iniziata. Il senso delle primarie è quello del voto ai gazebo, dove la nostra comunità sceglie il suo leader".

Lei oggi, nel sostegno a Bonaccini, si ritrova a fianco di chi l’ha duramente osteggiata durante la campagna delle Comunali. Come la sta vivendo?

"La stima non è mai mancata seppur di fronte a fatti politicamente gravi come quelli bolognesi. La candidatura di Stefano ha anche il merito di creare nuovi presupposti".

Emily Clancy, vicesindaca, ha firmato l’appello per la revoca del 41 bis all’anarchico Cospito. Cosa ne pensa?

"Trovo sia un gesto politicamente grave, sbagliato e inopportuno. Soprattuto perché non si può derubricare a scelta personale la posizione di una vicesindaca, specie in una città che al terrorismo ha pagato un prezzo molto alto".

Paolo Rosato

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