Il Congresso Pd Merola si schiera: "Bonaccini il più adatto Ora conta unire i dem"

L’ex sindaco commenta anche il silenzio di Lepore: "C’è ancora tempo". E chiude a eventuali scissioni: "Anche se vince Schlein nessun pericolo". I sondaggi premiano il governatore: è al 41%, Elly ferma al 23%

Il Congresso Pd  Merola si schiera:  "Bonaccini il più adatto  Ora conta unire i dem"

Il Congresso Pd Merola si schiera: "Bonaccini il più adatto Ora conta unire i dem"

di Paolo Rosato

"Credo sia molto importante l’unità del Pd. E credo che sia molto importante non rinunciare al ruolo per il quale il partito è stato creato, cioè unire il centrosinistra e creare un’alternativa democratica per l’Italia, con le riforme necessarie. Da questo punto di vista il candidato più adatto per questa prova è sicuramente Stefano Bonaccini, che ha dimostrato passione, competenza e capacità di confronto e dialogo". Prende di petto la responsabilità di esprimersi Virginio Merola, che a poche settimane dal voto nei circoli e quindi dalle primarie (la resa dei conti ci sarà il 26 febbraio) sceglie il governatore dell’Emilia-Romagna e lascia a piedi Elly Schlein, principale avversaria di Bonaccini secondo i sondaggi (in campo anche De Micheli e Cuperlo). Perché? L’ex sindaco l’ha spiegato ai giornalisti al circolo ’Passepartout’ di via Galliera. "Occorre darsi un segretario consapevole delle difficoltà, perché ricominci e rilanci proposte innovative – ha dichiarato Merola –. Non dobbiamo chiuderci in un fortino o inseguire gli alleati. M5s e Terzo Polo hanno voglia di recuperare voti a scapito del Pd, ora è difficile convergere. Lo trovo un atteggiamento molto miope".

L’ex sindaco però ha allontanato l’idea di una spaccatura dei dem. "Non vedo spinte liberiste nel Pd e non credo che una vittoria di Elly Schlein distruggerà il partito – ha detto ancora il deputato del Pd –. Bisogna però chiarire dove vogliamo andare, non credo nella vaghezza dell’andare oltre e nell’indeterminatezza della sinistra. Gli iscritti Pd vedono nell’unità del partito non solo un mezzo, ma anche un fine. Non si saranno ulteriori tentativi di scissione". E comunque "le scissioni non sono più di quelle di prima, i rientri testimoniano la necessità di restare uniti. E’ antistorico organizzare il proprio partitino". Non c’è ragione quindi per Merola di "mettere in discussione l’esistenza del Pd", né di fare "tragedie". E sul silenzio del suo ex delfino, Matteo Lepore, il parlamentare ha glissato. "Ognuno prende la posizione che vuole, c’è ancora tempo". Infine la posizione sul ritorno del finanziamento pubblico ai partiti. "Tornano moderne cose di anni fa, noi non siamo un partito padronale e non riceviamo finanziamenti da chi ci guida. Io sono per ritrovare la trasparenza e perchè si torni a una modalità di finanziamento ai partiti. Ma invece introdurre l’elezione diretta per le Province sarebbe una presa in giro", ha concluso Merola.

Poi ci sono i sondaggi, l’ultimo di Emg per la trasmissione di Rai Tre ‘Agorà’ ha delineato questo scenario: Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, è al 41% dei consensi, cioè la stessa percentuale della settimana scorsa. In lievissimo calo invece Elly Schlein (che ieri ha incassato il sostegno del consigliere comunale Franco Cima), che scende dal 24% al 23% delle preferenze. Stabile anche Paola De Micheli, ferma al 10%, mentre Gianni Cuperlo è salito in una settimana dal 6% al 9%.

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