"Il Pd torni vivo. Lepore ha le carte in regola"

La prodiana Zampa: "Il partito accolga il contributo delle Sardine. Le primarie? Se ci sono altri nomi. Outsider? Lo dicano ora"

Il Pd torni vivo. Lepore ha le carte in regola

Il Pd torni vivo. Lepore ha le carte in regola

di Rosalba Carbutti

"Le dimissioni di Nicola Zingaretti da segretario del Pd dimostrano che la politica è in crisi. Una crisi gigantesca. E tante volte mi sono sentita sola a denunciare questa deriva del correntismo. Il Pd ha bisogno di vita vera". La dem Sandra Zampa, già sottosegretaria alla Salute, storica portavoce di Romano Prodi, è allo stesso tempo stupita e amareggiata: "È molto grave che il segretario del Pd si vergogni del suo partito...". E, nell’attesa di capire che cosa succederà a Roma, guarda con interesse ciò che si muove a Bologna, la sua città, dove si voterà per le Comunali.

L’incertezza al Nazareno può avere ricadute sotto le Due Torri?

"Credo sia una fortuna che il voto sia stato spostato a ottobre. Proprio perché ci sono le elezioni nelle città, la questione del reggente del Pd a livello nazionale si deve risolvere presto".

Non pensa che un nuovo segretario, benché reggente, possa cambiare gli equilibri anche alle Comunali di Bologna?

"Il Pd deve pensare a che cosa vuole essere. Il mio augurio è che il reggente che verrà scelto abbia poco o nulla a che fare con queste lotte di potere per il potere. E gestisca con mano ferma, lasciando autonomia ai territori, il partito fino alle primarie. Primo obiettivo: aprirsi anche a realtà esterne. Non aver valorizzato il contributo delle Sardine è stato un errore".

Con le Sardine ha un ottimo rapporto Matteo Lepore, tra i nomi in campo del Pd alle amministrative...

"Il Pd dev’essere un partito nuovo. Lepore ha avuto già diversi attestati di stima. Prima di parlare di nomi, si parli della città. Capendo di che cosa ha bisogno Bologna. I nodi su cui concentrare le azioni. Dalla gestione della pandemia, la vera priorità, alle grandi opportunità del Recovery fund, alla digitalizzazione".

Crede che Lepore sia il nome giusto per queste sfide?

"Mi pare l’unico che, in maniera chiara, abbia detto di essere pronto. Se poi ci saranno altri candidati, ci sono le primarie. Ma le Comunali sono dietro l’angolo, quindi lo dicano subito".

In verità, tra gli altri, c’è anche Alberto Aitini, assessore alla Sicurezza, pronto a fare le primarie...

"Come ho detto: i gazebo si aprono se ci sono altri candidati. Quello che conta è costruire un campo largo di forze, uscire dal solito recinto. Ed evitare scelte sul prossimo candidato sindaco tra persone chiuse in una stanza".

Si può convergere su Lepore anche votando in autunno?

"L’assessore ha tutte le carte in regola per candidarsi. Il suo lavoro è sempre stato trasparente. Alla luce del sole. Facciano lo stesso donne o uomini che hanno intenzione di correre per conquistare Palazzo d’Accursio".

Crede alle voci di possibili outsider dell’ultima ora?

"L’importante è che se altre candidature arriveranno non siano pure ipotesi, ennesime dinamiche che rispondono a posizionamenti interni di potere. Fare il sindaco di Bologna è un compito difficilissimo. Bisogna crederci. Non correre perché si è espressione di un pezzo di quella o quell’altra corrente".

Nel toto-nomi potrebbe rispuntare una donna: qualcuno parla anche di lei...

"Macché. Non ho preso in considerazione questa ipotesi".

Lei non ha mostrato delusione per non essere stata riconfermata sottosegretaria alla Sanità. Che cosa le ha fatto più male?

"Il fatto che non si sia parlato del merito, delle competenze. E dire che non mi abbiano riconfermata perché in quota prodiana c’era Patrizio Bianchi è una falsità. Lui è un tecnico e non ha bisogno di appartenere a una corrente per diventare ministro. E comunque la corrente prodiana non esiste e non è mai esistita. Ma il vero peccato, al di là del mio caso, è che il Pd non abbia considerato la Salute una priorità".

Per il futuro del Pd si parla di Stefano Bonaccini. Che cosa ne pensa?

"Sono d’accordo con lui: il Pd smetta di parlare di sé stesso, parli dell’Italia. Il nostro partito ha bisogno di ossigeno. Di vita vera. Da Roma a Bologna".

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