Il tram in via Riva Reno. Scavi e finiture dei ’Navigli’, il faro della Soprintendenza

Per entrare nel vivo dell’intervento che prevede il canale scoperto, serve l’ok delle Belle Arti. Sos ritardi, il ministero chiede più documenti. Palazzo d’Accursio: "Normale scambio di informazioni".

Il tram in via Riva Reno . Scavi e finiture dei ’Navigli’, il faro della Soprintendenza

Il tram in via Riva Reno . Scavi e finiture dei ’Navigli’, il faro della Soprintendenza

Domani si parte con i lavori in via Riva Reno. Prima tappa: lo smontaggio della linea aerea dei filobus. Ma per entrare nel vivo dei ’Navigli’ bolognesi, con il canale scoperto tra la rotonda e la Chiesa di Santa Maria delle Visitazioni, le aree pedonali e la riqualificazione dell’area ovest del centro storico, si dovrà attendere aprile.

Per confermare il via libera alla fase clou dei lavori, però, manca un altro tassello: l’ok della Soprintendenza, visto che ci troviamo in centro storico.

"Siamo in dirittura d’arrivo, ma non vogliamo mettere fretta alle Belle Arti", rassicurano da Palazzo d’Accursio. In questi mesi ci sono stati incontri tra tecnici, mentre i sondaggi archeologici sono partiti a settembre. Ergo, dovrebbe tutto procedere secondo la tabella di marcia. Quello che la Soprintendenza, guidata da Francesca Tomba, dovrà considerare è, relativamente alla zona vincolata, se gli scavi che si faranno nel ’cantierone’ avranno valore archeologico. Ma non solo.

Se, infatti, il progetto definitivo del tram è stato approvato, per quanto riguarda questi lavori specifici che riguardano appunto via Riva Reno, le Belle Arti dovranno analizzare le finiture del progetto. Cioè se i materiali sono coerenti con il centro storico, ad esempio. Tradotto: il nulla osta non è legato al progetto del canale scoperto in sè, ma a come il progetto verrà realizzato nelle sue parti, diciamo così, ’accessorie’.

Se tutto andrà come previsto, quindi, tra un mese partiranno i lavori più complessi, fino ad arrivare al clou dell’intervento questa estate, quando per tre mesi sarà chiuso l’incrocio Riva Reno-Lame. Insomma, se il cronoprogramma sarà rispettato, da fonti comunali, si confida di terminare entro il 2026.

Una data da cerchiare in rosso per tutti i cantieri del tram, come per tutte le opere finanziate dai fondi Pnrr. Resta da capire, anche in seguito alla visita degli ispettori del ministero sotto le Due Torri il 22 e 23 febbraio scorsi, se i tempi saranno rispettati. Il sindaco Matteo Lepore l’ha ripetuto anche l’altro ieri urbi et orbi: "Siamo perfettamente in linea con la tabella di marcia".

Da quello che filtra da ambienti vicini al ministero dei Trasporti, però, sarebbe emersa qualche preoccupazione sul rispetto del cronoprogramma che prescrive di terminare gli interventi entro il primo semestre 2026.

I referenti del ministero avrebbero, infatti, chiesto al Comune alcune integrazioni documentali e tecniche. Da Palazzo d’Accursio confermano la richiesta via mail da parte dell’unità di missione Pnrr del ministero di una lista di documenti da inviare. Documenti che erano già stati richiesti durante il sopralluogo a Bologna.

"Si tratta di una mail attesa dai nostri uffici – spiegano dal Comune – e ovviamente forniremo il tutto. Ci confermano che si tratta di uno scambio ordinario di informazioni".

Del resto, anche l’altro ieri, da parte dell’amministrazione – nonostante il continuo braccio di ferro con il ministero dei Trasporti a partire dalla Città 30 – non è stato dato peso alla visita dei tecnici del Mit: "Un sopralluogo di routine legato alle opere finanziate dal Pnrr, così come già successo in altre città".

Rosalba Carbutti

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro