Impianto Hera Trecentomila api controllano l’aria

Un progetto per monitorare la qualità ambientale del sito che produce biometano e compost

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Le api controllano lo stato di salute dell’impianto di riciclaggio Hera di Sant’Agata e della zona circostante dove sono presenti anche attività industriali, artigianali e soprattutto agricole. Il sito, ex discarica, è dedicato alla produzione di biometano e compost e qui sono in attività tre alveari, ciascuno contenente centomila api, posizionati l’anno scorso in primavera, nell’ambito del progetto di biomonitoraggio ‘Capiamo’. Progetto promosso dal Gruppo Hera, con l’obiettivo di studiare il comportamento delle api come indicatori efficaci per valutare lo stato di qualità dell’ambiente nella zona. Le api sono altamente sensibili ai cambiamenti ambientali causati da agenti inquinanti. E quindi in grado di segnalare precocemente l’insorgenza di squilibri per la biodiversità, per l’ecosistema e per la salute umana.

Hera precisa che i campioni raccolti dagli alveari (api, miele e cera) sono sottoposti ad analisi chimiche presso laboratori accreditati e con metodi certificati. Le informazioni ottenute permettono di conoscere e quantificare gli eventuali effetti dell’impatto delle attività dell’uomo sull’ambiente. I risultati delle prime due campagne, condotte l’anno scorso mostrano uno stato di qualità ambientale complessivamente buono dal quale non emergono criticità. Per quanto riguarda gli anioni (cloruri, solfati e nitrati), la loro presenza nel miele raccolto all’impianto è in linea con i valori medi dei mieli di origine italiana ed è tipica di un’area non densamente popolata, priva di poli industriali consistenti, caratterizzata dalla presenza di un settore agricolo forte e produttivo.

Per metalli e idrocarburi policiclici aromatici i risultati, ampiamente inferiori ai limiti imposti dalla normativa vigente per oli e grassi di origine animale, mostrano come principali fonti emissive il traffico automobilistico e ferroviario, l’uso di concimi e fertilizzanti in agricoltura. Nelle api e nel miele è stata riscontrata l’assenza di tracce di pesticidi, mentre nella cera sono state trovate tracce di sostanze che vengono utilizzate di norma in apicoltura e in agricoltura biologica. Il miele prodotto nel 2021 si presenta ambrato e fluido con un aroma di frutti di bosco per via dell’abbondanza di pollini.

"Il progetto – spiega Andrea Ramonda, amministratore delegato di Herambiente –, è appena iniziato e all’insegna della più ampia trasparenza. La nostra volontà è di dare la massima divulgazione ai risultati delle analisi. Vogliamo essere trasparenti nei confronti della comunità che ospita l’impianto. È un progetto importante che si sposa perfettamente con i valori della sostenibilità e del rispetto dell’ambiente su cui si fonda il nostro operato e per questo lo abbiamo attivato anche su altri territori dove sono presenti impianti del nostro Gruppo". Gli fa eco il sindaco Beppe Vicinelli. "Da tempo siamo impegnati nella tutela dell’ambiente, della biodiversità e delle api. Tanto che il Comune fa parte dell’associazione Comuni amici delle api, che ha lo scopo di promuovere la tutela dell’ambiente e la riqualificazione dei territori attraverso la protezione delle api".

Pier Luigi Trombetta

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