Kermesse Pd ristretta, ma a prova di virus

Tagli del 50 per cento da parte dell’organizzazione, che conta di incassare 1,1 milioni per pareggiare i costi sostenuti per l’allestimento.

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di Marcello Giordano

Un anno fa Lele Roveri accettò la sfida di tornare a organizzare la festa provinciale dell’Unità con l’obiettivo di riportare in positivo il saldo tra incassi e costi sostenuti: missione compiuta, con 2 milioni e 100mila euro entrato e 2 milioni di spese sostenute. A gennaio l’organizzazione era partita pensando di poter migliorare ulteriormente, sulla scia dell’ultima esperienza. Il Covid, però, ha stravolto i piani: "Ora l’obiettivo è il pareggio di bilancio. Ci siamo dovuti tenere dalla parte dei bottoni, prevediamo di riuscire a non perderci se riusciremo a incassare 1,1 milioni. Abbiamo fatto tagli del 50-60 per cento rispetto a un anno fa".

Sarà quindi una festa ridotta, a partire dai volontari. Saranno circa 3mila quelli impiegati nel complesso per la riuscita della festa: 1.500 quelli impegnati quodidianamente, 2.500 nei fine settimana. Un anno fa erano stati circa 5mila, ma quest’anno sono stimati meno partecipanti e la capacità ricettiva, per evitare assembramenti, sarà minore. In più, visto che gli anziani rappresentano la categoria più colpita nella prima parte della pandemia, l’organizzazione ha limitato l’impiego delle forze.

Niente intrattenimento, niente balli. Sarà una festa tutta "Pane e politica", con il ritorno al passato, nell’anno che segna la 75esima edizione della festa.

Ci sarà musica in diffusione, che potrà essere ascoltata da chi andrà a cena, tra un dibattito e l’altro.

L’eccezione sarà rappresentata da Cisco, ex cantante dei Modena City Ramblers, che si esibirà il primo settembre nella serata in cui Amnesty International raccoglierà le firme per la liberazione di Patrick Zaki (studente egiziano dell’università di Bologna), recluso nelle carceri de Il Cairo, nell’ambito di una serata segnerà pure la partecipazione delle ’Sardine’ all’evento del Pd.

Ma sarà soprattutto una festa a prova di Covid: Saranno 100mila i metri quadri dell’area complissiva della festa, riservata ai visitatori per garantire ampi spazi. Per lo più all’aperto, confidando nel bel tempo, perché solo 10mila metri saranno coperti da strutture.

Saranno 18 i ristoranti, di cui 10 gestiti dai volontari della festa e nel complesso saranno in grando di garantire 3.500 posti a sedere. Si aggiungono 14 tra bar, pub e punti di ristoro, a cui sarà possibile accedere anche dal ristorante, che sarà prenotabile all’ingresso con numero di prelazione.

Bertoldo e Castelli saranno gli unici ristoranti con posti al coperto, in caso di pioggia, mentre per gli amanti del cibo etnico, in questa edizione della festa provinciale dell’Unità troveranno posto il ristorante brasiliano e quello argentino.

Contingentate saranno anche le tre sale dibattiti: e per entrare, in questo caso, sarà obbligatorio prenotare il posto, una volta entrati al Parco Nord. Rimarranno le giostre e lo spazio commerciale, in cui troveranno posto 120 espositori. Sarà così, la festa post Covid: "Distanziamento e sicurezza in un clima conviviale ". Parola di Lele Roveri.

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