’Kuscino’ assolto "Coca per uso personale L’ultrà rossoblù non è uno spacciatore"

Cade l’accusa di essere il fornitore di droga per la curva del Dall’Ara. L’inchiesta su un traffico dall’estero ha portato a condannare altri imputati

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di Nicoletta Tempera

Era accusato di essere il fornitore ‘ufficiale’ di coca per la curva Andrea Costa del Dall’Ara. Ma Gianluca Landi (nella foto), storico capo ultrà del gruppo Mods del Bologna Fc, conosciuto come ‘Kuscino’, è stato assolto ieri, in abbreviato, dalle accuse di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti dal giudice del tribunale, Sandro Pecorella. Landi, difeso dall’avvocato Gabriele Bordoni, nel 2019 era finito agli arresti domiciliari nell’ambito dell’operazione antidroga ‘Nuevo Sol’ condotta dai carabinieri del Nucleo investigativo, su un traffico di cocaina che, partita dal Perù, attraverso la Spagna, veniva fatta arrivare sotto le Due Torri dalla banda, con a capo Claudio Ranko Pawan, difeso dall’avvocato Fabio Pancaldi, ieri condannato in abbreviato a 7 anni. In tutto erano una ventina le persone coinvolte nel procedimento. Per tutti gli imputati l’accusa era di detenzione ai fini di spaccio. I pm Marco Forte e Roberto Ceroni, infatti, avevano fatto cadere l’accusa di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Assieme a Landi sono stati assolti Adolfo Pawan, padre di Claudio, e Simone Buda, entrambi difesi dall’avvocato Pancaldi, ed Eduart Shuli, difeso dall’avvocato Alessandro Cristofori. Nel corso dell’udienza sono state decise anche altre condanne a pene tra i sette e gli otto anni per altri imputati che avevano optato per l’abbreviato. Altri due, invece, hanno patteggiato pene tra i quattro anni e i quattro anni e mezzo: tra loro, la allora fidanzata di Pawan, Silvia Comparone, difesa dall’avvocato Roberto D’Errico. Il resto degli imputati hanno scelto il rito ordinario, con prima udienza a marzo. "La sentenza riconosce quello che Gianluca onestamente aveva detto sin dal primo momento – ha detto l’avvocato Bordoni –: si chiude così una vicenda molto antipatica e ne sono lieto". Nel corso dell’indagine ‘Nuevo sol’ Landi era stato arrestato due volte: una prima in flagranza, nel 2017; e poi al termine delle indagini, ad aprile 2019. Secondo l’accusa, Kuscino avrebbe avuto un canale diretto con Pawan.

"Per Claudio Pawan una pena severa in abbreviato – ha commentato l’avvocato Pancaldi –, che siamo fiduciosi verrà diminuita in Appello. Il mio assistito in quel periodo era completamente devastato dall’assunzione di cocaina e credo che sia ancora qui anche grazie a questa indagine, che gli ha permesso di disintossicarsi. E forse, nel corso delle attività di intercettazione, gli ha salvato la vita. Sono invece molto soddisfatto per aver dimostrato l’assoluta estraneità ai fatti del padre, che nel periodo delle indagini era in rotta con Claudio". Pawan, assieme alla compagna Silvia Comparone, secondo quanto agli atti dei carabinieri avrebbe consegnato a ‘domicilio’ la coca a Landi, raggiungendolo al Centro Borgo dove lavorava, al negozio del Bologna. Il 28 aprile del 2017 Landi era stato arrestato: processato in direttissima, l’ultrà rossoblù era stato assolto, perché il giudice aveva ritenuto plausibile che la cocaina fosse per uso personale di gruppo. "Il mio assistito – ha aggiunto l’avvocato Bordoni – già in quel procedimento aveva spiegato di acquistare la cocaina un po’ per sé, un po’ per alcuni amici, sempre gli stessi. Questa nuova assoluzione ribadisce quel concetto". Kuscino, nel gennaio 2018 aveva annunciato il suo ritiro dalla curva, mantenendo però il suo ruolo di leader carismatico nella galassia dell’Andrea Costa ed era approdato al basket, avviando una collaborazione lavorativa con la Fortitudo.

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