La Bonifica Renana si difende "I nostri canali non hanno colpe"

L’ente spiega il funzionamento delle rete idrica: "È mancata la pulizia dei fiumi. Noi estranei"

La Bonifica Renana si difende  "I nostri canali non hanno colpe"

La Bonifica Renana si difende "I nostri canali non hanno colpe"

di Monica Raschi

Argini di fiumi frantumati dalla furia dell’acqua che sta ancora sommergendo molte zone tra Budrio, Medicina, Molinella. Argini che riguardano fiumi non di competenza della Bonifica Renana, che intende specificare come è strutturata la gestione idrica e cosa, secondo il loro parere, ha provocato la devastante inondazione. Dalla Bonifica Renana viene chiarito che il sistema è composto da due grandi reticoli: quello principale dei fiumi che scendono dalla collina, reticolo la cui gestione è in capo alla Regione. Poi uno più piccolo, ma ampiamente diffuso, composto da duemila chilometri di canali che raccolgono le piogge che vanno verso i fiumi: questo è gestito dalla Renana.

La gigantesca alluvione, come prosegue la Bonifica Renana, è stata provocata dalle piogge che dagli Appennini sono finite in quantità enorme nei torrenti a gestione regionale con le conseguenti rotture degli argini. Nelle settimane scorse, le rotture degli argini dei torrenti regionali Sillaro, Gaiana, Quaderna e Idice, viene specificato dalla Renana, hanno fatto sì che venissero scaricate le acque di piena in arrivo dalle zone montane sulla pianura, allagando circa sei mila ettari di territorio bolognese. La Bonifica Renana precisa "che, se i corsi d’acqua regionali non fossero esondati, il reticolo di scolo di canali e casse di espansione della Renana sarebbe stato in grado di smaltire le copiose acque meteoriche di propria competenza idraulica. E’ un sistema tarato anche su piogge importanti come quelle delle settimane scorse". Viene sottolineato che sono stati azionati sessantotto impianti idrovori che hanno una potenzialità di 250 metri cubi al secondo e una ventina di casse di espansione che possono raccogliere circa 5860 metri cubi di acqua: dall’inizio di maggio a oggi sono stati pompati oltre 120 milioni di metri cubi di acqua. Dal 2 maggio, oltre cento fra tecnici e operai della Bonifica, fanno notare "stanno lavorando 24 ore su 24. Dopo la chiusura della falla sul Quaderna da parte della Regione e il conseguente via libera da parte loro, sono state attivate le pompe dell’impianto idrovoro Massarolo, a Medicina che ha permesso di ridurre notevolmente l’estensione dell’area allagata e si continua a pompare anche per liberare i suoli alluvionati nella zona di Sant’Antonio, a Medicina".

La Bonifica Renana si è messa a disposizione anche dei Comuni montani per intervenire con la modalità definita ’di somma urgenza’, che consente celerità di esecuzione e capacità operativa immediata a sollievo delle situazioni di emergenza. Tra gli interventi che sono stati effettuati nei territori comunali di Pianoro, Monghidoro e San Benedetto Val di Sambro dove la viabilità è stata compromessa da frane e smottamenti.

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