La Florim paga i centri estivi per i figli dei suoi dipendenti

Dal 2012 sono oltre 900 le presenze registrate nelle strutture convenzionate del nostro territorio

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Florim festeggia i dieci anni dall’istituzione del progetto centri estivi. Un percorso nato dalla volontà di aiutare i propri dipendenti durante il periodo di chiusura delle scuole. L’iniziativa di responsabilità sociale si concretizza, infatti, nel pagamento della quota di iscrizione di due settimane al centro estivo per ciascun bimbo, a partire dai tre anni di età.

Sono oltre 900 le presenze registrate dal 2012 ad oggi tra le numerose strutture convenzionate che nell’area di Mordano sono la Fondazione Santa Caterina, il Circolo scherma Imola ed Il Galletto. Il modo migliore per assecondare le diverse esigenze delle famiglie che possono così indirizzare i propri figli in realtà molto diverse tra loro. Da quelle specializzate in attività ludiche alle proposte d’intrattenimento di carattere sportivo, educativo e ricreativo. Ma anche centri in lingua inglese. E sono sempre di più le prenotazioni con il numero dei bambini coinvolti che quest’anno supera quota 120.

"Un progetto che portiamo avanti con costanza da dieci anni e che rientra in un piano più ampio di welfare aziendale a beneficio dei nostri dipendenti e dei loro familiari – spiega Claudio Lucchese, presidente di Florim –. Siamo felici di dare un servizio concreto, oltre che economicamente vantaggioso, alla popolazione Florim. Un’iniziativa in continua ascesa. Dal gradimento dei partecipanti al numero sempre maggiore delle strutture fidelizzate sul territorio". L’ennesima testimonianza di quella filosofia attenta al sociale del colosso leader nella produzione di superfici ceramiche per l’edilizia, l’architettura e l’interior design. Un gruppo che conta 1.400 dipendenti nel mondo e oltre 480 milioni di euro di fatturato attraverso i marchi Florim, Cedit e Florim Stone. Una visione lungimirante che strizza l’occhio anche all’ambiente, come rimarcano le tante migliorie sviluppate attorno al polo mordanese in ottica di sostenibilità, innovazione ed impatto qualitativo.

Mattia Grandi

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