La Garisenda da salvare. Lepore pressa i tecnici: "Farò tutto il possibile. Ma servono dati chiari"

Il sindaco ’chiama’ il Comitato scientifico: "Manca la relazione finale". Poi apre alla possibilità di chiudere l’area ai bus anche per il futuro. E punge la destra: "Collaboriamo, questa non è campagna elettorale". .

La Garisenda da salvare. Lepore pressa i tecnici: "Farò tutto il possibile. Ma servono dati chiari"

La Garisenda da salvare. Lepore pressa i tecnici: "Farò tutto il possibile. Ma servono dati chiari"

"Farò tutto il possibile per la Garisenda. Anche stoppare i bus sotto la Torre". Il nostro gioiello resta sorvegliato speciale e Matteo Lepore ieri, dopo aver incontrato i capigruppo, ha informato il consiglio comunale. Obiettivo: "Evitare rischi alle persone e al bene".

Il sindaco, dopo la decisione di transennare l’area sotto la Torre, chiudendola al traffico e ai bus almeno fino a venerdì, ieri ha chiarito alcuni punti. Primo: manca una relazione finale da parte del Comitato tecnico scientifico, attivo dal 2018. Da qui, Lepore sollecita affinché gli vengano consegnati al più presto "i dati definitivi", non solo "un parere e una singola frase. Ma un report approfondito". Parole ripetute con insistenza anche ieri sera durante il summit fiume con lo stesso Comitato. Incontro dove non è mancato un certo nervosismo, tant’è che erano pure girate voci di dimissioni di alcuni tecnici, ma poi non se n’è più discusso. Il report è semestrale e quello che l’amministrazione attende è una diagnosi delle oscillazioni anomale e da cosa siano dovute. Il nodo è "un grande dibattito all’interno del Comitato", dice il sindaco, facendo intendere che non c’è una linea comune.

Secondo punto, le ipotesi di intervento. Per Lepore "non c’è alcun pregiudizio sulle cose da fare", compresa la possibilità di non fare più passare i bus sotto le Due Torri e "pedonalizzare anche quell’area. Del resto, si sa che non sono mai stato contrario alle pedonalizzazioni".

Terzo punto: "C’è anche un piano di evacuazione della Protezione civile, ma non sarà necessario, non ci sono rischi per l’incolumità dei cittadini. Il pericolo crollo? Non siamo in questa fase, attendiamo i dati definitivi".

Ultimo aspetto, quello politico: "Non dobbiamo affrontare la vicenda come una grande campagna elettorale. Collaboriamo per il simbolo della città", le parole del sindaco all’opposizione. Che, subito dopo, rivolgendosi in primis a Fratelli d’Italia, chiede che non si ’inquini’ il clima: "Chi deve prendere delle decisioni venga lasciato lavorare – dice Lepore –. C’è un Comitato tecnico-scientifico che con serenità deve mettere me, autorità di pubblica sicurezza, nelle condizioni di poter decidere. Quindi occorre gestire con prudenza le informazioni, senza allarmismi, e se avessi il sospetto che questa serenità venisse meno non aspetterò un minuto a informare le autorità competenti". Lepore dettaglia che "nelle prossime ore attende la relazione definitiva sullo stato di salute della Garisenda, così si potrà mettere in campo un intervento ad hoc per il restauro". Arrivata la diagnosi certa, "daremo il via a "un comitato per il restauro della Torre".

Sulle ipotesi di intervento, per Lepore "non c’è alcun pregiudizio sulle cose da fare". Le ipotesi paventate finora sembrano tutte da ripensare, dai piloni per sostenere la Torre alle ’cinture’ per consolidarla fino alle iniezioni nel basamento.

La decisione di transennare l’area, comunque, è arrivata a seguito dell’alert della Soprintendeza che ha scritto al Comune chiedendo di "fare il massimo per manutenere" la Torre. Lepore a quel punto ha convocato il Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza e "si è deciso di installare nuovi sensori acustici, mentre uno verrà sostituito perché è rotto". L’isolamento della zona serve ai sensori per ‘ascoltare’ i movimenti della Torre del 1100 che, comunque, ricorda il sindaco "oscilla da sempre".

Rosalba Carbutti

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