La Perla, pressing sul governo: "Intervenite"

La Regione Emilia-Romagna chiede al governo di intervenire per risolvere la crisi de La Perla, marchio di lingerie di lusso in liquidazione sia nel Regno Unito che in Italia. Si richiede una soluzione per salvaguardare il marchio e l'occupazione. I sindacati chiedono anche ammortizzatori sociali per i dipendenti senza stipendio da ottobre.

La Regione Emilia-Romagna va in pressing sull’esecutivo perché sblocchi la partita de La Perla alla vigilia del nuovo tavolo di oggi al ministero delle Imprese e del made in Italy. Il marchio bolognese di lingerie di lusso è coinvolto in una crisi che ne mette a rischio il futuro e la vicenda riguarda anche il Regno Unito: La Perla Global Management Uk, proprietaria del marchio e delle altre aziende del gruppo, è in liquidazione nel Regno Unito e in liquidazione giudiziale in Italia, mentre per La Perla Manufacturing (lo stabilimento bolognese) è in corso la fase di osservazione.

"Ora il governo deve scendere in campo il prima possibile per contribuire a dipanare una vicenda, come quella de La Perla, che sta diventando sempre più complessa. Occorre un rapido e deciso impegno, anche attraverso la diplomazia, a far dialogare le procedure giudiziarie, quella inglese con quella italiana. A rischio c’è un pezzo del made in Italy, una storia della moda italiana lunga 70 anni", l’esortazione del governatore Stefano Bonaccini e dell’assessore al lavoro Vincenzo Colla. Per ora, però, la distanza tra i curatori italiani Luca Mandrioli e Andrea Monari e i liquidatori giudiziari inglesi resta ampia e c’è uno stallo: ciascuna procedura è paralizzata dall’altra e l’impasse lega le mani anche a La Perla Manufacturing. Per Bonaccini e Colla serve "una soluzione chiara per la vendita del marchio storico de La Perla unitamente a un progetto industriale che guardi al futuro e abbia come cuore produttivo lo stabilimento di Bologna e la salvaguardia dell’occupazione".

L’appello arriva alla vigilia del tavolo al Mimit, nel quale si discuterà anche degli ammortizzatori sociali per le lavoratrici senza stipendio da ottobre. "Ribadiremo l’urgenza di un rapido intervento del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali", assicurano i vertici di viale Aldo Moro. Una necessità ribadita anche da Filctem Cgil e Uiltec Uil, che ieri mattina hanno parlato alla commissione lavoro del Comune.

"In primis serve dare risposta alle necessità di reddito delle lavoratrici e dei lavoratori che da ottobre non percepiscono la retribuzione, e che si stanno vedendo costretti a dare le dimissioni per poter mettere il pane in tavola", scrivono i sindacati in una nota. Il 15 maggio è fissata l’udienza sull’amministrazione straordinaria dell’azienda.

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