Lacrime agrodolci per i Gualzetti "Ma ora più tutele per le vittime"

I genitori della quindicenne soddisfatti dalla sentenza. "Uno schiaffo non avere potuto assistere alle udienze". E il loro avvocato Annunziata mira a una riforma della procedura penale minorile sulle attenuanti "obbligate".

Lacrime agrodolci per i Gualzetti  "Ma ora più tutele per le vittime"

Lacrime agrodolci per i Gualzetti "Ma ora più tutele per le vittime"

"Contenti". Contenti, perché più di così non si poteva sperare. Ma tutte le condanne del mondo non riporteranno Chiara tra le braccia di papà Vincenzo e mamma Giusi, che hanno atteso la decisione della Corte d’appello sulla sorte del killer della loro unica figlia nella loro casa a Monteveglio. A pochi metri di distanza dal parco in cui la loro bambina ha esalato l’ultimo respiro, poco meno di due anni fa.

In una caldo mattina d’estate. "Esco dieci minuti, lui ha detto che ha una sorpresa per me", le ultime parole di Chiara alla mamma. Lui, il suo assassino, aveva un anno più di lei, 16. E lei da qualche tempo nutriva per lui una simpatia che forse superava l’amicizia. Simpatia di cui lui ha approfittato nel peggiore dei modi.

"Siamo contenti, più di così non si poteva fare, secondo la legge italiana – scuote la testa Vincenzo Gualzetti –. Giustizia è stata fatta fino all’ultimo, con gli strumenti ora disponibili. Ma il fatto di non poter assistere neppure a un’udienza, come se non fossimo nessuno, è stata una schifezza". La famiglia Gualzetti non si è potuta costituire parte civile, dato che questa opzione non esiste nel processo nei confronti di minorenni. E proprio per modificare questa regola, nonché per richiedere che l’attenuante della minore età non sia più automaticamente prevista in tutti i processi nei confronti di minorenni, ma sia a discrezione del giudice se accoglierla o meno, i Gualzetti sono in prima linea con una battaglia che mira a modificare l’ordinamento, affiancati dal loro avvocato Giovanni Annunziata.

"Siamo soddisfatti perché questa decisione significa che le ipotesi iniziali, comprese le aggravanti contestate dal pm dei minorenni, hanno retto la prova dell’appello – così l’avvocato Annunziata dopo la sentenza di ieri mattina –. E che il giudizio di primo grado era molto equilibrato e tecnicamente strutturato. Poi, fuori dalle aule, continuiamo la nostra battaglia contro una situazione che ha mostrato tutta la sua precarietà nella mancata tutela dei diritti delle persone offese. I genitori di Chiara, vittima a sua volta minorenne, non hanno potuto neppure essere rappresentate dal loro avvocato nelle sedi opportune. La mancanza di presenza della parte civile, anche senza un ruolo attivo durante il processo nei confronti del minorenne, ha creato un evidente disagio. Ci attiveremo per dare elementi di riflessione in merito al legislatore, che mi auguro torni sul punto". L’avvocato Annunziata conferma infine la "piena attività nel cercare di proporre una modifica dell’ordinamento sulle attenuanti legate alla minore età degli imputati. Ormai è sotto gli occhi di tutti come ci siano sedicenni già criminali efferati e lucidi. Fermo restando ovviamente il principio costituzionale della tutela dei minori, qualche maggiore potere discrezionale del giudice riteniamo vada valutato".

Federica Orlandi

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro