L’Appennino sottosopra Tonnellate di detriti devastano le Ganzole Anche l’esercito in campo

Sul borgo si è abbattuta un’ondata di acqua, tronchi, baracche e perfino un container. I residenti: "Poteva essere una strage. Già l’anno scorso avevamo chiesto più manutenzione".

L’Appennino sottosopra  Tonnellate di detriti  devastano le Ganzole  Anche l’esercito in campo

L’Appennino sottosopra Tonnellate di detriti devastano le Ganzole Anche l’esercito in campo

di Gabriele Mignardi

Un boato, poi l’ondata di acqua, fango, tronchi, botti, baracche e anche un container. "Poteva essere una strage, ma per fortuna il flusso continuo di auto e camion che passano di qui era ostacolato dalle prime frane lungo la parte bassa".

È questo il racconto dei residenti del piccolo borgo delle Ganzole: una trattoria, alcune case, un fabbro, un oratorio e un maneggio con scuderia per una sessantina di cavalli. Uomini, donne, famiglie e cavalli, tutti evacuati in poche ore dopo che, intorno alle 7,30 di mercoledì mattina, il Rio Ganzole ha scaricato a valle tutto quello che la corrente ha trovato lungo il suo corso.

Arrivato al tratto dell’alveo coperto dal tracciato della strada provinciale 37 ha invaso la sede stradale e tutti gli spazi possibili con un fiume carico di ogni materiale, ma in particolare tronchi, rami e alberi interi di dimensioni consistenti, buona parte di essi piombati a tutta velocità contro la facciata della Trattoria Ganzole, sfondata in più punti. Tanto che i Vigili del fuoco l’hanno dichiarata inagibile e i suoi abitanti, come Laura Cavallin, hanno dovuto trovare ospitalità presso parenti o amici.

"È stata una cosa terribile. La massa informe che continuava a scendere e travolgere tutto quello che incontrava sembrava inarrestabile. Il risultato è quello che vedete adesso – ha raccontato Cavallin –. Ma già per fortuna c’è stato il gran lavoro dei pompieri, della Protezione civile, del personale della Città metropolitana, della Bonifica e del Comune e di tanti altri". Vista l’entità del danno e della massa di materiali da rimuovere per potere riaprire in sicurezza la strada ieri mattina è arrivato anche l’Esercito che con i suoi mezzi contribuirà allo sgombero di una massa imponente di fango e legna. "È sceso tutto da quella vallecola dove l’accumulo di acqua ha provocato una serie di frane e smottamenti che si sono scaricati in basso trascinando con sé tutto quello che c’era", ha spiegato il sindaco Roberto Parmeggiani impegnato in una serie di sopralluoghi nei tanti luoghi di crisi del territorio. Un fenomeno naturale che secondo i residenti è stato però aggravato dall’incuria degli anni precedenti.

"Una cosa simile, più leggera, era accaduta già lo scorso anno. E noi abbiamo scritto a tutte le autorità competenti perché venisse effettuata la manutenzione del Rio. Cosa che purtroppo non è stata fatta. E il risultato è sotto gli occhi di tutti. Un disastro totale con danni ingentissimi" dice un’altra residente. Difficile fare previsioni per la riapertura di un’arteria strategica di collegamento tra le due vallate, anche perché, oltre all’esondazione del Rio Ganzole, la strada ha registrato una serie di frane e smottamenti su tutto questo versante dalla Porrettana al valico verso Pianoro.

Ma ora il pensiero dei residenti è lo sgombero, la messa in sicurezza e il lavoro: "La trattoria è devastata, il centro ippico Valganzole ha dovuto portare via i cavalli, il laboratorio danneggiato e adesso a tutti questi danni chi ci pensa? E noi quando potremo mai rientrare in casa?", domanda scossa la signora Cavallin, che dà voce anche ai vicini, e che vuole comunque ringraziare tutte le persone e gli enti che si sono adoperate per portare aiuto.

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