REDAZIONE BOLOGNA

Le classi di inizio ’900, ai tempi dei nostri nonni "Maschi e femmine divisi. E si rispettavano i prof"

"Nonna, com’era la scuola ai tuoi tempi?". Non glielo avevamo mai chiesto, ma dopo essere entrati in una classe di inizio ‘900 e aver ascoltato il racconto della storica, la domanda ci è sorta spontanea. Così abbiamo intervistato i nonni e confrontato i loro racconti. Alcuni hanno frequentato la scuola in luoghi diversi d’Italia e del mondo, ma abbiamo trovato tante somiglianze nelle loro esperienze.

Come si svolgeva la lezione quando andavi a scuola?

"Le classi erano divise tra maschi e femmine, spesso nella stessa classe c’erano alunni di età diverse. Il maestro, alle elementari, era unico. Il numero degli alunni era molto più alto di adesso, almeno trenta".

Com’era il rapporto tra il maestro e gli alunni?

"Gli alunni erano molto rispettosi nei confronti degli insegnanti che venivano considerati preziosi. In classe regnava il silenzio: durante la spiegazione parlava solo l’insegnante che rimaneva in cattedra o scriveva alla lavagna. Gli alunni parlavano solo se interrogati, non facevano domande. Al banco si doveva tenere la postura eretta".

C’erano punizioni?

"Sì, c’erano, come oggi, le note, ma si poteva anche essere mandati fuori dalla classe o dietro la lavagna. Alcuni maestri davano delle punizioni corporali come il righello sulle mani, una tirata di orecchie, o farti stare in ginocchio su ceci".

Quali erano le materie?

"Italiano e calligrafia, matematica, scienze, applicazioni tecniche (ricamo per le femmine, traforo per i maschi), canto, geografia, storia e arte".

C’erano i compiti a casa?

"Sì, e se stavi male, cosa molto frequente all’epoca, si scriveva una letterina alla maestra per chiedere i compiti e per far sapere il proprio stato di salute".

1C: Afzal, Antolini, Caparelli, Cepollaro, Di Marsico, Friolo, Giovannini, Hu, Ianciu, Magrin, Maranesi.