Le risposte devono venire dalla politica

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Marta

Evangelisti*

Alle donne si chiede sempre uno sforzo maggiore, anche quello di negare l’evidenza, qualunque sia il proprio ruolo. La nota imprenditrice certo, non è stata diplomatica, ma ha raccontato ciò che spesso e purtroppo accade, checché ne dicano i progressisti di facciata. Non importa però se di anni ne hai venti o quaranta e qual è il giro di boa che stai affrontando, magari nessuno, rileva solo se sei organizzata nel conciliare i ritmi del lavoro, con gli impegni della famiglia, soprattutto in assenza di supporti. Le aziende creano posti di lavoro, in questo momento non con pochi grattacapi. Le regole le scrivono altri. Alcune realtà più fortunate prevedono servizi aziendali o convenzionati per le madri lavoratrici, ma non è un obbligo. È possibilità, cultura, sensibilità: non si può pretendere che gli imprenditori trovino tutte le soluzioni. Le risposte dovrebbero venire invece, da chi oggi, chiede loro prese di posizione. La politica, anche cittadina, crei servizi davvero adeguati, permetta alle madri di poter lavorare serenamente, offra supporti alle famiglie, senza che le stesse debbano dipendere dalla presenza di nonni o dall’apertura o meno delle scuole. Si parla tanto e a vuoto di misure a sostegno alle famiglie e di politiche sociali, ma il cambiamento deve partire dal basso, se davvero si vuole fare la differenza. Siamo ormai alla chiusura dell’anno scolastico, vediamo cosa offrirà la Bologna che non lascia indietro nessuno, proprio alle mamme lavoratrici!

*FdI, vicepresidente

consiglio comunale

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