"Al di là dei piazzamenti, è chiaro che le grandi città hanno problemi complessi". Parole del sindaco Matteo Lepore che, commentando l’annuale report del Sole24Ore, ha posto l’accento sul "cambiamento della criminalità nelle nostre città: sono molte di più le truffe, sono aumentati i reati informatici, ci sono molti più furti che rapine, abbiamo visto un calo complessivo dello spaccio, anche se è in aumento in alcuni territori". Un quadro che, per il primo cittadino, deve portare il Governo a "fare di più. Ho scritto anche al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi– aggiunge Lepore – con una lettere che offre collaborazione e chiede anche maggiore impegno sulla prevenzione dei reati. Devo dire che con le forze dell’ordine lavoriamo molto bene, ma dobbiamo tutti fare di più. L’impegno nostro su questo sarà sempre maggiore".
Parole che hanno suscitato subito la replica delle opposizioni. "I dati certificano come Bologna abbia il triste primato per percosse e violenze sessuali – dice Francesca Scarano, a nome del gruppo consiliare di Fratelli d’Italia –. Tutto ciò si poteva ipotizzare leggendo la cronaca locale che evidenzia ogni giorno reati posti in essere specie da parte di immigrati irregolari con numerosi precedenti e fogli di via, minando fortemente la crescita e l’immagine di Bologna. La Giunta, anziché attaccare il Governo per scaricare le proprie responsabilità, dovrebbe garantire azioni mirate per la tutela dei cittadini".
Sulla stessa linea Matteo Di Benedetto e Giulio Venturi della Lega, per cui "anche l’amministrazione dovrebbe fare la sua parte, utilizzando gli agenti della polizia locale per presidiare il territorio, equipaggiandoli in maniera adeguata", dice Di Benedetto, che chiede di agevolare "chi vuole mettere in pratica gruppi di controllo di vicinato, cosa non sempre facile a Bologna: purtroppo questa amministrazione non ritiene la sicurezza una sua priorità". "Le politiche di Lepore e della sua Giunta si stanno dimostrando fallimentari – gli fa eco Venturi –. Per inseguire progetti utopici che sulla carta li fanno ben figurare stanno perdendo pezzi della città". Venturi cita il "progetto Smart City che ha visto diminuire l’illuminazione pubblica" e le mancate assunzioni nella polizia locale. "I bolognesi hanno paura – conclude – e i dati dimostrano che questo sentimento è giustificato". Poi c’è la voce delle forze dell’ordine. Che, come spiega il segretario del Siulp Amedeo Landino, "fanno il massimo. Gli slogan della politica non servono: servono provvedimenti seri, permanenti, lungimiranti e non i consueti ‘interventi tampone’". Landino cita i "10 milioni di passeggeri al Marconi e i 58 della stazione centrale, l’incremento turistico, la presenza di studenti e lavoratori", a fronte dei quali urge una "iniezione di operatori di polizia per il controllo del territorio e le indagini per prevenzione e repressione della criminalità. Aumentano gli impegni quotidiani in capo ai poliziotti, ma parallelamente non aumentano organico, risorse e mezzi, vanificando gli sforzi ed i sacrifici di donne e uomini della polizia".