Lo Student Hotel apre le porte a 180 ragazzi

L’innovativa struttura di via Fioravanti, alla Bolognina, è operativa: gli ospiti sono italiani (47%) e stranieri da tutto il mondo

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Dai canali di Amsterdam fino al cuore della Bolognina. Tirato a lucido e scintillante nei suoi colori accesi, tra giallo e nero, il nuovo ’The Student Hotel’ ha aperto le porte ai primi studenti. Ma non solo, perché nei modernissimi locali della struttura potranno riunirsi anche residenti, viaggiatori, uomini d’affari e creatori di startup per dare vita ai propri progetti. Il polo in via Fioravanti, dove prima sorgeva l’ex Telecom, diventa così il sedicesimo hotel del gruppo olandese e va ad aggiungersi al network in continua crescita di strutture ibride presenti in tutta Europa.

Nonostante la pandemia abbia provato a entrare a gamba tesa sull’apertura del complesso, lo Student Hotel ospita già 180 ragazzi: 47% italiani, 14% dalla Spagna, 10% americani e il 29% di altra provenienza, che hanno iniziato a popolare le 361 stanze e gli spazi tra cui la grande corte interna con piscina, palestra, ristorante, aree giochi e ambienti di co-working destinati ai lavoratori ‘smart’. E si prevede di accogliere i primi turisti nazionali e internazionali a partire già da gennaio 2021, Covid permettendo. Nonostante sia finito nel mirino degli antagonisti, che i primi di ottobre hanno dato vita a un’ampia protesta con tanto di lanci di vernice, e poi hanno provato, un paio di settimane dopo, ad avvicinarsi minacciosi alla struttura, lo Student Hotel guarda avanti. I prezzi delle stanze per studenti partono da 420 euro al mese per gli ambienti condivisi e da 590 euro al mese per le camere singole.

I servizi forniti ai clienti però fanno invidia alle strutture più innovative e lussuose del panorama, il tutto all-inclusive: utenze, reception 24 ore su 24, accesso alla cucina comune, lavanderia, pulizia mensile della camera, biciclette e accesso alle scrivanie. Un pacchetto completo che vuole fornire una possibilità in più di alloggio ai tanti giovani che, da anni, lamentano la carenza in un mercato fortemente condizionato dall’esplosione dei Bed&breakfast, frenata solo dal Covid e dalla mannaia che ha colpito il turismo.

Il complesso guarda al futuro e si differenzia per uno stile che mischia super-modernità e sostenibilità: al posto dell’ex Telecom, oggetto di abbandono, occupazioni e sgomberi, definita "una megastruttura brutalista", si affaccia così un progetto di riqualificazione guidato da architetti e designer di alto profilo, pur senza far venire meno gli elementi essenziali della struttura già presente. All’interno della corte "si rincorrono" alcune tra le caratteristiche chiave dell’identità cittadina: dall’acqua, che rimanda al passato di Bologna come città di canali navigabili e in parte anche alla capitale olandese, alla terra, con palme nel cortile che rievocano i giardini nascosti nei chiostri dei palazzi medievali del centro, ma c’è spazio anche per la street art: un grande murales del poliedrico writer milanese Never2501, che con i suoi cerchi, i pattern di linee ondeggianti e le forme simboliche attrae lo spettatore in un vortice ipnotico di emozioni.

"Abbiamo voluto mantenere la volumetria industriale originale, rigenerandola e modellandone gli spazi interni", spiega Matteo Fantoni, fondatore dell’omonimo studio e autore del progetto architettonico, mentre Francesco Conserva (partner di Open Project e responsabile del progetto definitivo, esecutivo e della direzione lavori) commenta: "Abbiamo intuito la forza innovativa del progetto e colto la sfida: trasformare un edificio dismesso, sul quale Open Project lavorava già da anni, in un volano per la rigenerazione di un quadrante della città".

La stazione interrata dell’Alta velocità, la Trilogia del Navile (che eppure stenta a decollare), non da ultimo il People Mover atteso per anni dai residenti: che la Bolognina sia un’anima in continua mutazione non è una novità. Lo Student Hotel appare così come l’ultimo tassello di un mosaico che continua a raffigurare le potenzialità di un’area alle porte della città, meta da tempo di studenti, giovani famiglie e stranieri. L’aveva detto anche Daniele Ara sul Carlino, dopo aver visitato i nuovi spazi dello studentato: "La Bolognina è sempre più un punto di riferimento per i cittadini, in un contesto che continua a offrire nuove possibilità".

Francesco Moroni

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