Logista, il ministro Orlando attacca: "È una vicenda inaccettabile"

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"C’è qualcosa che non va se un settore cresce e le condizioni dei lavoratori invece peggiorano". Lo ha detto il ministro del Lavoro Andrea Orlando ascoltando lavoratori di Logista di Bentivoglio. Azienda che giorni fa ha licenziato via Whatsapp i suoi 90 dipendenti. Il contesto è stato la Festa dell’Unità di Monteveglio dove il ministro era ospite. Orlando ha detto che è una vicenda "non accettabile". "Per me è stato devastante – ha detto una lavoratrice al ministro – L’ho presa male, perchè non si può avere certezza di un domani migliore".

"Nell’attuale ordinamento - ha affermato Orlando –, ci sono norme che evidentemente non sono sufficienti a far sì che un’azienda apra un confronto reale coi sindacati prima di chiudere. Ci sono diversi casi a livello nazionale che confermano questo elemento". Lo stesso ministro del Lavoro ha inviato a Palazzo Chigi una proposta di modifica normativa, con obblighi per le aziende che decidono di chiudere o di delocalizzare. "Ad esempio – ha spiegato Orlando – si deve costringere l’impresa a un confronto sindacale, anche assumendosi responsabilità come la ricollocazione degli addetti e favorendo processi di reindustrializzazione, verificando anche che prima di andarsene ci siano condizioni di una cessione, per la difesa della tenuta occupazionale. Stiamo prevedendo norme in questo senso e la violazione comporterà sanzioni anche di carattere patrimoniale per l’impresa".

Il ministro del Lavoro ha fatto sapere che è stato convocato un tavolo sulla logistica, dove si vuol affermare il principio della responsabiltà di ciò che avviene lungo la filiera è prima di tutto del committente. Sono state chiamate al confronto delle piattaforme e alcune hanno deciso di internalizzare questi appalti, e vanno sostenute. Altre invece continuano a esternalizzare. Orlando ha riferito che a luglio i carabinieri hanno compiuto controlli a raffica per la verifica del rispetto dei contratti e della legge nell’ambito della logistica e sono emerse irregolarità molto grandi. "Continueremo così – ha aggiunto –, perché in un settore in crescita è inaccettabile che i lavoratori siano sfruttati o mantenuti in condizioni di incertezza permanente. Chiederemo anche una responsabilizzazione dei committenti, perché si impegnino a dare appalti solo ad aziende che rispettano determinate condizioni".

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