L’università dell’Onu arriva in città "Siamo la ’Data Valley’ d’Europa"

Al via nel 2024: supercalcolo, intelligenza artificiale e big data per studiare il cambiamento climatico

L’università dell’Onu arriva in città  "Siamo la ’Data Valley’ d’Europa"

L’università dell’Onu arriva in città "Siamo la ’Data Valley’ d’Europa"

Nasce al Tecnopolo il nuovo Istituto dell’Università dell’Onu (Unu) su Big Data e Intelligenza artificiale per la gestione del cambiamento dell’habitat umano. Si rafforzano così vocazione e ruolo di Bologna e dell’Emilia-Romagna come centro d’eccellenza mondiale per la ricerca, la scienza e le nuove tecnologie.

L’inizio delle attività è previsto entro metà del 2024. Sul progetto, nel triennio 2023-2025, la Regione – motore dell’operazione, insieme con Ministero degli Esteri e Unibo – investirà cinque milioni di euro, insieme ai 6 milioni che si aggiungono ai 40 milioni ministeriali per realizzare il complesso che ospiterà la sede dell’istituto.

A Bologna, l’Unu si propone di attrarre studenti e docenti da tutto il mondo. L’istituto sfrutterà l’uso delle tecnologie digitali all’avanguardia per aiutare a risolvere le pressanti sfide globali e promuovere una maggiore collaborazione internazionale".

Utilizzerà supercalcolo, Big Data e intelligenza artificiale per studiare i cambiamenti dell’habitat umano indotti dal cambiamento climatico, con un’attenzione ai problemi del Global South e alle trasformazioni sociali, economiche e culturali che derivano da urbanizzazione, migrazioni internazionali e interne, sfide e opportunità sociali ed economiche generate dall’innovazione tecnologica.

La presentazione del progetto è avvenuta ieri a villa Guastavillani, sede della Bologna Business School dell’università. L‘arrivo dell’Unu è "una grande opportunità per Bologna, ecosistema unico, attrattivo per molte attività internazionali, per la sua Università, per gli enti locali. È un esempio del fatto che quando si fa network si vince", commenta Anna Maria Bernini, ministra dell’Università.

L’Unu si aggiunge al Centro meteo europeo e al supercomputer Leonardo. "Con questo trittico di enti, tutti ospitati al Tecnopolo – commenta il governatore Stefano Bonaccini – noi diventiamo davvero la Data Valley in Europa, tra le prime al mondo".

Anche il rettore Giovanni Molari saluta l’arrivo in città dell’Unu, "con cui si aprono nuove e avanzate opportunità di collaborazione con i nostri dipartimenti e i centri di ricerca". Bologna, commenta il sindaco Matteo Lepore, "è il luogo giusto dove pensare il futuro e costruire norme che regolino le nuove tecnologie".

La scelta di Bologna come città ospitante dell’istituto, si legge nel documento che annuncia la nascita dell’istituto, è "voluta e strategica: il fiorente ecosistema di innovazione della regione, l’accesso a ricercatori illustri, strutture di supercalcolo e infrastrutture cloud offrono un ambiente ideale per il funzionamento dell’Istituto. Sinergie dinamiche con le istituzioni locali, i partner del settore e la comunità amplificheranno l’impatto e l’influenza dell’Istituto".

Centrale per la nuova Università Onu sarà lo sviluppo di attività innovative, intersettoriali e transdisciplinari di ricerca e istruzione superiore in una duplice prospettiva. La prima riguarda la necessità di anticipare le conseguenze del cambiamento climatico sulle società e sulle comunità umane in tutti i suoi aspetti fisici, socioeconomici, culturali e sanitari. La seconda chiama in causa il ruolo che le nuove tecnologie possono giocare nella comprensione e nella valutazione di complessi problemi globali, grazie a potenti simulazioni e analisi di grandi quantità di dati.

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