REDAZIONE BOLOGNA

Manes è tornato in città: "In Regione, poi il Comune"

Gazebo e sorrisi in piazza Nettuno per Bernardini, candidato con Forza Italia. L’obiettivo è contare di nuovo, con un occhio al 2026: "Cittadini lasciati soli".

Manes Bernardini al gazebo ieri mattina in piazza Nettuno, per incontrare i cittadini

Manes Bernardini al gazebo ieri mattina in piazza Nettuno, per incontrare i cittadini

"Manes, ma davvero torni?". "Sì sì, son qua". "Ecco, ci eri mancato!". Il gazebo in piazza Nettuno di Bernardini, ieri mattina mentre Bologna faceva i conti con il fastidioso freddo da piumino, verso le 11 si è trasformato in un angolo della nostalgia. Del resto il protagonista, prima di essere candidato alle prossime regionali di novembre con Forza Italia, è stato prima candidato sindaco con la Lega, poi fautore di un movimento civico (Insieme Bologna) che prese il 10% alle Comunali del 2016 e che è rimasto nel cuore di diversi militanti. E ora? Manes Bernardini punta prima di tutto a tornare in Consiglio regionale, dove figurava prima di approdare a Palazzo d’Accursio. Poi l’occhio cadrà sulle amministrative del 2026. Nel 2017 ci furono le dimissioni dall’aula comunale a causa del procedimento sulle ‘Spese pazze’ in viale Aldo Moro, addebito dal quale Bernardini è stato completamente prosciolto. "Dopo i miei sette anni ‘In Tibet’ sono tornato – dice sorridendo mentre stringe le mani a tutti, alle sue spalle i militanti fanno firmare delle schedine sui problemi che più affliggono Bologna, per un ‘Sos’ al Comune –. Riparto, in questa campagna elettorale, dai problemi dei cittadini, che sono la casa, le infrastrutture, cantieri, degrado e sicurezza. E anche dal problema del lavoro, che a Bologna che c’è, arrivano lavoratori con in Tper e nelle forze dell’ordine prendono 1.200-1400 euro al mese, pagando una singola in affitto a 800. Arrivare qui per lavorare e insediarsi è diventato davvero un problema".

Poi il Passante, il fronte di Manes è stato sempre avverso all’infrastruttura. "I bolognesi si lamentano ora, ma pensate a cosa succederà quando i cantieri li avranno intorno ai cavalcavia della tangenziale, che dovranno rifare tutti – ha continuato il candidato di Forza Italia –. Unì’opera sbagliata, a noi bolognesi ci imporranno di cambiare l’auto con i controlli all’ingresso della città, mentre sotto il balcone di casa potranno passare tutti i tir d’Europa anche senza quelli senza marmitta. E quelli andranno bene". Infine, le ambizioni. "Come Forza Italia dobbiamo diventare una forza determinante, non solo per le prossime elezioni ma anche per i prossimi anni, l’ulterriore obiettivo è quello di Bologna 2026, quindi stiamo prendendo la rincorsa per fare un grande risultato e tornare in Regione, con una Forza Italia importante, con percentuali degne delle sua storia".

Paolo Rosato