Marco Lelli Ricci morto, il giallo del cantiere. E domenica la fiaccolata

Schianto, la procura sta cercando di capire se lo scavo fosse stato segnalato. Il dolore della dirigente del liceo: "Promessa del basket e ottimo studente"

Il giovane quindicenne Marco Lelli Ricci

Il giovane quindicenne Marco Lelli Ricci

Granarolo (Bologna), 8 aprile 2022 - Mancano ancora molte risposte sul perché e per come sia avvenuto l’incidente che, domenica sera a Pilastrello di Cento, ha strappato la vita al 15enne Marco Lelli Ricci che, in macchina con i genitori, stava tornando da una partita a Finale Emilia. Sulla dinamica e sul perché il Qashqai dei Lelli Ricci sia piombata, con un volo di quasi tre metri, in uno scavo stradale, in un tratto sottoposta a lavori in corso, e ora sotto sequestro, stanno facendo luce i carabinieri e il pm Fabrizio Valloni.

Il dolore per la perdita del giovane, promessa del basket, intanto, non riesce ad essere lenito. Mentre amici e parenti si stringono attorno ai genitori e al fratello Marco, gli ex compagni di classe delle medie di Granarolo hanno organizzato una fiaccolata per ricordare il giovane amico. L’iniziativa, che si terrà domenica alle 20.30 dal parco di Quarto Inferiore per poi percorrere la ciclabile che conduce a Granarolo e arrivare alle scuole medie in via Roma, è stata organizzata dalla ex 3C. Da quei compagni di classe, con cui Marco aveva condiviso, oltre a tante risate tra i banchi della scuola, giornate intere all’insegna di una dolce spensieratezza. Marco, che avrebbe compiuto gli anni il prossimo 19 maggio, ora frequentava il liceo Sabin di Bologna. Aveva scelto l’indirizzo scientifico, con opzione delle scienze applicate, ed era al secondo anno. "Ho lasciato carta bianca ai ragazzi. Credo sia giusto che elaborino questo drammatico lutto e organizzino quello che più ritengono giusto in ricordo del loro amato compagno – racconta la dirigente scolastica del Sabin Rossella Fabbri –. Non appena abbiamo appreso, lunedì mattina, la terribile notizia ci siamo messi in moto. Abbiamo contattato i genitori dei compagni di classe di Marco e abbiamo offerto, a supporto delle famiglie, un aiuto psicologico. La sofferenza e l’incredulità sono ancora molto vive e difficilmente se ne andranno. Marco era davvero un bravissimo studente ed un buonissimo ragazzo".

Andava bene a scuola, aveva ottimi voti, era amato da tutti, ed era un talento del basket. Dopo le giovanili passate alla Virtus, faceva cinque allenamenti a settimana alla Granarolo Basket dove ‘militava’ sia nella Under 16 che nella Under 17. A tutto questo si univano le partite, spesso fuori porta, come quella giocata a Finale Emilia poche ore prima della tragedia. Ora, però, Marco non riaprirà più il suo fedele borsone blu che portava ad ogni allenamento. Quel borsone è rimasto accartocciato tra le lamiere dell’auto, dietro al sedile del guidatore, proprio lì dove era stato messo prima della tragedia.

 

 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro