Bologna, Matteo Lepore: "Sarò un sindaco tra la gente" / Intervista esclusiva

"Il mio ufficio girerà per tutti i quartieri", assicura il primo cittadino. Infrastrutture, politiche per la famiglia e contatto con i bolognesi: ecco le priorità della giunta. "Da gennaio sarò una settimana al mese in una zona diversa di Bologna per parlare con la gente e ascoltare ogni richiesta"

Intervista esclusiva al sindaco Matteo Lepore (Fotoschicchi)

Intervista esclusiva al sindaco Matteo Lepore (Fotoschicchi)

Bologna, 23 ottobre 2021 - Sua figlia pensava che fosse un cantante, l’aveva detto alla maestra. D’altronde vedeva sempre il papà con il microfono in mano. "Ora però ha capito cosa faccio e cosa fa un sindaco", dice Matteo Lepore. Sindaco e papà, ci tiene a ribadirlo. E nel primo colloquio da primo cittadino nell’ufficio che fu di Dozza e poi di Virginio Merola ("Il mio sindaco, è stato il suo ufficio nel primo mandato, il mio esordio", dice) il 41enne eletto col 62% cita tra le priorità proprio i bambini, le famiglie, la scuola. E, poi, la presenza sul territorio, la lotta allo spaccio e la gestione dei cantieri delle grandi opere.

Lepore, come si sente e come sarà? "Un sindaco tra la gente, popolare e non populista. Sarò il sindaco di tutti, anche di chi non è venuto a votare (il riferimento è all’astensione quasi al 50%, ndr ). Le lancette dei nostri orologi battono velocemente, c’è poco tempo".

Perché è partito dai commercianti? E come mai ha scelto di incontrare subito le categorie? "Proprio perché non c’è tempo da perdere. Il commercio è stato uno dei settori che è stato maggiormente penalizzato nella pandemia. Ma il ragionamento vale anche per artigiani, industriali e altri. Finito però il periodo per l’approvazione del bilancio e definita l’agenda dei primi cento giorni, da gennaio avrò una novità. Per i cittadini".

Quale? "Sposteremo l’ufficio del sindaco – laptop, staff e segreteria – per una settimana al mese nei quartieri. Usciremo dal Palazzo. Per ricevere e ascoltare direttamente i cittadini: tra centri civici e Quartieri stiamo facendo uno studio sui luoghi migliori. Poi faremo anche il giro delle unioni comunali, perché la mia sarà una vera giunta metropolitana".

Alcuni sindaci però già la incalzano: come riempirete di contenuto gli annunci? "Saremo solidali e collaborativi. Essere grandi è questo: bisogna lavorare sulla riduzione delle disuguaglianze, anche nei territori. Abbiamo 65 cantonieri per 1.200 chilometri di strade da mantenere...la riforma delle città metropolitane ha tolto soldi ai territori, dunque ora sta a noi cercare i fondi. E una giunta più larga con competenza sui fondi europei può essere davvero utile per tutti. Entro un mese e mezzo avremo il consiglio metropolitano e in questa occasione sceglierò le deleghe più importanti, per ora abbiamo indicato solo quelle a supporto. Il ruolo dei sindaci sarà di primo piano. Sarà un Comune da combattimento, sarò un sindaco da combattimento, in primis sul tema del lavoro. Dai territori i sindaci devono farsi sentire, a livello nazionale dovrà essere il Pd a dettare l’Agenda sociale al Governo".

Il tema del sostegno ai giovani e alle famiglie che impatto avrà sul suo programma? "Rappresento il ricambio generazionale, voglio avere come cifra anche quella di essere un papà in politica. Avremo particolare sensibilità sulla scuola".

Come? "Ho scelto Daniele Ara per le deleghe alla scuola perché è un politico che sa ascoltare, popolare e che viene da un quartiere popolare, ricostruirà i rapporti con scuole e pedagogisti. Bisogna sostenere genitori e adolescenti".

Sul suo tavolo il primo progetto è il Museo dei bambini. "E’ solo il primo di tanti progetti che parlano di nuove centralità culturali, come il progetto con la Cineteca al Giuriolo. Intanto il Museo si troverà al Pilastro".

Tempi? "Mi piacerebbe che i lavori partissero insieme con quelli della nuova caserma. A Brooklyn c’è stata una esperienza simile già a fine Ottocento: sarà un luogo di educazione non formale, dove genitori e figli potranno giocare, conoscere e conoscersi. Una palestra per famiglie, in senso lato e fisico, con pareti per arrampicate, spazi culturali e iniziative dedicate all’intelligenza artificiale. Costerà fra i 3 e i 7 milioni, sarà il simbolo che il Pilastro non è solo insicurezza. Anzi, già non lo è più in parte. Sarà tra le prime iniziative che lanceremo, insieme con la fine lavori per l’Orchestra Senzaspine al Mercato di San Donato alla Casa ella Salute in Santo Stefano. Attorno a questi progetti costruiremo la nuova pedonalità".

Restiamo sul tema mobilità: come affronterà i cantieri del Passante e del tram? "Istituiremo due cabine di regia, una dedicata ai fondi europei, guidata da me e dall’assessora Boni, che è venuta da Bruxelles per aiutarci con i fondi Pnrr; e una dedicata alle infrastrutture, con Valentina Orioli, gli altri assessori collegati e figure esterne. Tra Nuovo Passante, mi piace chiamarlo così, linea Tram e altri cantieri ci saranno tanti temi da affrontare. Vogliamo fare presto e bene. I tempi promessi devono essere rispettati e le categorie che avranno dei danni devono avere un ristoro economico. Faremo il massimo, cercando di ridurre l’impatto dei cantieri in piccole aree".

La sicurezza resta l’altro tema caldo. "Per questo, con un progetto integrato, ho delegato la mia capa di gabinetto Matilde Madrid. Sicurezza è prevenzione: abbiamo già fatto un comitato per l’ordine pubblico e saremo a disposizione delle forze dell’ordine. Centrale sarà la lotta alla criminalità organizzata, con i fondi del Pnrr siamo a forte rischio di infiltrazioni".

E lo spaccio? "Nonostante fossi avanti nei sondaggi e facessi parte della giunta uscente, non ho avuto paura a parlarne in campagna elettorale. Sono stati fatti interventi importanti, penso alla Montagnola. Sono fondamentali repressione e indagini. Abbiamo ancora tante porzioni di territorio da riconquistare, anche perché il consumo di droga aumenta, così come i dati sul disagio. La pandemia ha acuito le fragilità sociali. Serve un approccio integrato con Ausl, scuole, istituzioni e forze dell’ordine. Il messaggio sull’uso delle sostanze deve essere univoco: il consumo di sostanze non è la strada giusta".  

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