Lo scorso 24 novembre la Procura di Roma ha rigettato l’istanza di riapertura dell’indagine sull’omicidio di Pier Paolo Pasolini, avvenuto il 2 novembre del 1975 all’idroscalo di Ostia, nella quale si chiedeva di accertare a chi appartenessero i tre Dna individuati dai Carabinieri del Ris nel 2010 sulla scena del crimine. Ma ora la questione potrebbe riaprirsi in Parlamento. In Senato infatti, lo scorso 12 dicembre, è stata depositata una proposta per istituire una (nuova) commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di Pasolini per iniziativa dei senatori di Avs Ilaria Cucchi Peppe De Cristofaro Tino Magni, di Iv Enrico Borghi, Daniela Sbrollini e Ivan Scalfarotto, Barbara Floridia (M5s), Marco Lombardo (Azione), dei dem Cecilia D’Elia, Simona Malpezzi, Valeria Valente, Francesco Verducci e Walter Verini, e di Pietro Patton e Luigi Spagnolli per Svp. Non è appunto la prima volta che ci si prova: nel 2015 fu proposta una commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di Pasolini (tra i promotori c’era anche l’allora deputato eletto con il Pd Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione dei familiari delle vittime della strage del 2 agosto 1980), ma quell’iniziativa non riuscì a decollare. Ora si ritenta.
Cronaca"Morte di Pasolini, serve una commissione"