Bologna, muore a 42 anni Marco Gamberini. Stroncato da un infarto sotto casa

Bologna, 24 agosto 2018 - Marco ‘Enfry’ Gamberini lo conoscevano tutti. Era un ‘biassanot’, ma di una razza particolare. Silenzioso, disponibile, di cuore. Così, quando venerdì sera si è diffusa la notizia che un malore lo aveva portato via, a 42 anni, mentre usciva di casa per raggiungere gli amici al Mamolo Cafè, è rimasto soltanto lo sgomento. "Il soprannome Enfry gli è rimasto attaccato da quando eravamo ragazzini – lo ricorda Nicolò Galassi del Mamolo Cafè –. Aveva un sorriso che piaceva a tutti, era un vero amico e un grande tifoso del Bologna. La sua morte è arrivata così improvvisa e inaspettata che ci ha lasciati senza parole. Lo aspettavamo al bar come tutte le sere. Non è arrivato a farsi una birra con noi e al suo posto ora c’è un grande vuoto". 

Gamberini è stato stroncato da un infarto. A nulla sono valsi i tentativi di rianimarlo dei sanitari del 118, chiamati da una vicina di casa che lo ha trovato lì, a terra, in via Golinelli. Sabato 25 agosto, alle 9,30, in Certosa ci sarà la camera ardente, seguita alle 10,45 dal funerale. Gamberini, che lavorava come barista in via delle Belle Arti, lascia la sorella Marinella e il papà Aldo, straziati dal dolore. Un dolore condiviso dagli amici anche sui social, dove in tanti hanno voluto lasciare un ricordo.

"Enfry era un biassanot – scrive un amico, Alessio, su Facebook –. Quelli ‘originali’ come ormai pochi ne sono rimasti. Quelli che ‘masticano la notte’, che è il loro vizio, il loro rifugio. E nella sua persona mansueta, serafica e buona si sono a loro volta rifugiati in tanti di noi, anche solo per una chiacchiera, una pacca sulla spalla. Un vaticinio sicuro ed effimero, da vero biassanot (...) È un pezzetto Di ‘Bolo by night’ che se ne va".

"Avevi un sorriso per gli altri anche quando non ne avevi per te – lo ricorda Lorenzo –. Che sapore avrà quella birra ora Enfry? Sarai dentro ogni sorso, ogni passo, ogni risata del Mamolo e del mio cuore". "Un caro amico, mai fuori luogo e sempre con un sorriso da regalare", lo ricorda Gabriele Ferri del Marsalino. "Tu eri così – conclude un altro amico –, sempre in prima linea ma sempre dietro alle quinte. Buon viaggio amico silenzioso e buono".