"Nell’Eneide i ragazzi trovano il loro presente"

Studenti di Galvani e Minghetti leggeranno passi di Virgilio in Rete. Garulli racconta il progetto

"Nell’Eneide  i ragazzi trovano  il loro presente"

"Nell’Eneide i ragazzi trovano il loro presente"

di Claudio Cumani

Al tempo di Instagram e di Tik Tok, cosa trova un ragazzo nei versi dell’Eneide? "Trova se stesso – risponde Valentina Garulli, docente di lingua e letteratura greca al nostro ateneo –. Riconosce in quel poema come in altri grandi testi classici la chiave di lettura per comprendere le dinamiche umane del presente". Non c’è da stupirsi allora se fra un paio di mesi, il 24 marzo, un gruppo di studenti dei licei Galvani e Minghetti offrirà su Zoom una lettura pubblica di alcuni passi dei libri Secondo e Dodicesimo del poema di Virgilio. Prima però il Dipartimento di filologia classica e italianistica dell’università organizzerà cinque lezioni di approfondimento dell’opera con docenti e studiosi.

Si comincia martedì con Alessandro Barchiesi (Geopoetica dell’Eneide), si prosegue il 24 con Alessandro Fo (La giornata di un traduttore: appunti da un viaggio nell’Eneide) e il 6 febbraio con Antonio Ziosi (Epos e tragedia nel Secondo libro dell’Eneide). Ultimi appuntamenti il 21 febbraio quando Bruna Pieri interverrà sulla Pietas di Enea (da Catullo a Boris Johnson) e il 22 marzo con la lezione di Markus Janka sulle nuove prospettive di interpretazione intertestuale e intermediale del poema. Tutti gli incontri saranno visibili su Zoom alle 15,30 (link alla pagina del Patto per la lettura del Comune) ma agli ultimi tre si potrà partecipare in presenza rispettivamente al Galvani, poi al Minghetti e infine ancora al Galvani. La curiosità forte sta nella lettura collettiva: saranno una settantina i ragazzi coinvolti nell’iniziativa sostenuta anche dall’associazione di Cultura Classica.

Professoressa Garulli, come nasce il progetto?

"Tutto è cominciato nel 2019 dalla proposta del Festival européen latin grec di Lione di dare la voce dei giovani ai testi classici. Siamo partiti dell’Iliade e abbiamo ospitato i lettori liceali di allora nella Biblioteca universitaria. Poi, dopo la sosta causata dalla pandemia, abbiamo deciso nel 2022 di riprendere l’iniziativa, affidandoci alla rete. Il testo, suggerito ogni anno dai colleghi francesi, è stato in quella occasione Edipo re di Sofocle proprio perché lì si parla di una città stravolta dalla peste".

Come mai quest’anno l’Eneide?

"È la guerra il tema centrale del Secondo e Dodicesimo libro. Guerre diverse ma piene di orrori che non possono non rimandare al nostro presente. Nel Secondo libro Enea narra alla corte di Didone l’inganno, il fuoco e la tragedia che hanno portato alla devastazione di Troia e che lo hanno fatto fuggire con il figlioletto alla mano e il padre Anchise sulle spalle. Nell’ultimo libro si racconta invece il conflitto di Enea e dei suoi troiani migranti contro i Rutuli del re Turno sul suolo italiano. E’ una guerra che nessuno vuole e che nessuno ha la forza di bloccare". Cosa vedrà il pubblico su Zoom?

"Alcuni studenti, sotto la guida dei loro insegnanti, hanno scelto e tradotto i testi. Non si tratterà di una semplice lettura: i versi saranno accompagnati da immagini, musiche e video in un gioco di contaminazioni. È un modo per dire che la scuola è il luogo dove si assimilano e producono idee nuove e dove si offrono le chiavi per costruire il futuro. Il senso dell’iniziativa sta nella restituzione ai cittadini di quello che i ragazzi hanno colto dai classici".

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