MARCO BEGHELLI
Cronaca

Oliver Kern in concerto tra Beethoven e Brahms

Il pianista tedesco stasera al Conservatorio Martini. Previsto anche un omaggio al bolognese Respighi. . .

Il pianista Oliver Kern a Bologna per la settimana di. ’Beethoven mon amour’

Il pianista Oliver Kern a Bologna per la settimana di. ’Beethoven mon amour’

È una settimana dedicata a Ludwig van Beethoven, quella che il Conservatorio Martini ha programmato nella Sala Bossi, incentrandola sul pianista Oliver Kern, che dopo essersi dedicato ieri agli allievi di una Masterclass beethoveniana, si ripresenta oggi con un concerto aperto al pubblico (ore 18). Sotto il titolo cumulativo ’Beethoven mon amour. L’uomo e la sua opera tra emozione e innovazione’, i lavori proseguiranno domani (ore 9.30-19), con un convegno musicologico con l’associazione Il Saggiatore musicale, avviato dagli interventi di due studiosi di grande calibro: Giorgio Pestelli e Fabrizio Della Seta. Appendice conclusiva il 23-24 marzo, con un concerto del clavicembalista Andreas Staier, in collaborazione con le associazioni Bologna Festival, Inedita, Pianofortissimo, e una sua masterclass su strumenti storici dell’epoca beethoveniana. Abbiamo raggiunto il Maestro Kern appena arrivato a Bologna, reduce da un concerto a Vienna con i prestigiosi Wiener Philharmoniker. "Sono un pianista tedesco talmente innamorato dell’Italia – esordisce – che quando nel 2001 vinsi il concorso ’Beethoven’ di Vienna il mio caro amico Alessio Allegrini (cornista per tanti anni nell’Orchestra Mozart) ha commentato: ‘Finalmente un vincitore italiano!’. Sono dunque sempre felice quando posso suonare in questo Paese, anche se il mio repertorio è tipicamente tedesco, con Beethoven e Brahms in cima. Il rapporto con Bologna è invece privato, attraverso mia moglie che ci vive da anni. Un tempo ero più presente in città, mentre oggi un’attività concertistica molto intensa e la cattedra pianistica alla Hochschule di Francoforte me lo impediscono".

Cosa significa tenere una masterclass?

"Non voglio imporre le mie idee, ma aiutare gli studenti a sviluppare le proprie. Non mi piace quando vengono per farmi vedere che sono tecnicamente bravi, ma quando mi fanno sentire che sanno far emergere la concezione musicale del compositore. Si può parlare anche di tecnica, ma in funzione dell’espressione della musica. E tutto non può finire in quella mezzora: se c’è un problema specifico, si può tentare di tamponarlo; ma il mio scopo non è raggiungere la perfezione istantanea, bensì piantare un seme, che potrà poi svilupparsi nelle settimane, nei mesi successivi".

Il concerto di questa sera?

"Oltre a Beethoven, che non poteva mancare, ci sarà un compositore che amo ancor più: Brahms. Poi un omaggio a Ravel, nel 150° anniversario della nascita, e un piccolo atto di reverenza verso il bolognese Respighi, nel Conservatorio dove ha studiato. Sono molto grato al suo direttore Aurelio Zarrelli che mi ha invitato in questa sede prestigiosa e a Patrizia Prati, ideatrice della manifestazione. Ma la maggior gratitudine va ovviamente a Ludwig van Beethoven, senza le cui grandi opere non potremmo oggi fare tutto questo".

Marco Beghelli