Omicidio Balani e commercialista killer, la svolta: "Riaprite il caso, non è stato lui"

Andrea Rossi sta scontando l’ergastolo per la morte di Vitalina Balani. Il suo legale: "Revisione del processo"

Il commercialista Andrea Rossi durante un’udienza del processo e Vitalina Balani

Il commercialista Andrea Rossi durante un’udienza del processo e Vitalina Balani

Bologna, 1 dicembre 2022 - In carcere dal 2007, condannato in via definitiva all’ergastolo per l’omicidio di Vitalina Balani nel 2013, il commercialista Andrea Rossi, oggi 59 anni, non ha mai smesso di proclamarsi innocente. E adesso vuol provare, di nuovo, a dimostrarlo. Il 16 gennaio, in corte d’Appello ad Ancona, i giudici sono chiamati a esprimersi sulla revisione del processo, richiesta dal suo avvocato Gabriele Bordoni, "a fronte di nuovi elementi, suffragati dall’evoluzione degli studi della medicina legale, che permettono di spostare in avanti di almeno sei ore l’orario della morte di Vitalina Balani. In un momento in cui il mio assistito non poteva essere nella casa di via Battindarno, perché si trovava a un convegno, in mezzo a decine di persone".

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Gli elementi su cui la difesa basa il ricorso teso alla revisione del processo di Rossi sono delle macchie ipostatiche su un braccio della vittima, anomale rispetto alle altre rinvenute sul cadavere al momento del ritrovamento. Vitalina Balani aveva 70 anni. Era stata ritrovata cadavere nella sua casa di via Battindarno il 15 luglio del 2006. Era sola in casa. Il marito novantenne Aldo Fabbiani era rimasto al mare. Per una settimana si era creduto a una morte naturale, ma le tracce sul collo della donna non avevano convinto la pm Licia Scagliarini.

Era stata disposta l’autopsia ed era così emerso che la morte fosse avvenuta per strangolamento il 14 luglio. Le prime indagini, eseguite dalla Squadra mobile, avevano puntato sui badanti romeni della vittima. Ma sei mesi dopo, il colpo di scena: emergono degli ammanchi dai conti di Vitalina. Due milioni di euro, che la donna aveva dato da investire al commercialista Rossi, che considerava persona di fiducia. Soldi mai più restituiti. Quindi il movente: un debito ingente, uno scatto di rabbia, l’omicidio. Che, fino ad ora, è rimasto cristallizzato tra le 13,29 e le 1414,05 (ora in cui suonò inutilmente al suo campanello un testimone) del 14 luglio. "Ma la perizia affidata al professor Giovanni Pierucci, decano della Medicina legale italiana – dice l’avvocato – ha permesso di rimettere al centro la natura di queste macchie ipostatiche anomale, non conformi alle altre trovate sul resto del corpo e che spostano in avanti l’orario del decesso di almeno sei ore". Bordoni vuol far tornare in aula i testimoni "che dichiararono di aver visto Vitalina nel primo pomeriggio di quel giorno, ma poi, per le pressioni nel corso del processo, avevano ritrattato".

 

 

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