Omicidio a Casalecchio, le urla della mamma: "Aiuto, mio figlio ci ha avvelenati"

Tragedia a Ceretolo: un ragazzo di 19 anni ha ucciso il patrigno, Loreno Grimandi di 57 anni. La donna, 56 anni, è in ospedale e si salverà. Il giovane ha messo nei piatti una sostanza chimica. E' stato arrestato, è in cura per problemi psichici

L'omicidio a Casalecchio: carabinieri in azione

L'omicidio a Casalecchio: carabinieri in azione

Casalecchio di Reno (Bologna), 16 aprile 2021 - "Ci ha avvelenati, ha ucciso il mio compagno": con queste urla lanciate dalla finestre e raccolte dai vicini è scattato l'allarme ieri notte in un appartamento di Ceretolo, tranquilla frazione di Casalecchio (video). A parlare è stata la madre del ragazzo, 19 anni, che poche ore dopoo viene arrestato con l'accusa di omicidio per avere ucciso il patrigno e di tentato omicidio della madre. Lei, la madre, 56 anni è stata ricoverata in ospedale in condizioni gravissime, ma i medici sperano di riuscire a salvarla. 

Aggiornamento Dalla cena alla fuga: le tre folli ore di Alessandro

Secondo le prime indagini, il ragazzo avrebbe aggiunto un composto chimico al piatto di penne al salmone che aveva preparato per cena. L'uomo, Loreno Grimandi - 57 anni, nato nella vicina Bazzano -  ha mangiato l'intero piatto: è stato trovato agonizzante sul divano ed è deceduto poco dopo. La madre, invece, si sarebbe limitata a qualche boccone e questo le ha salvato la vita. Secondo quanto è stato ricostruito, dopo che la donna ha chiesto aiuto a una vicina, il ragazzo ha capito che sarebbero arrivati i carabinieri ed è scappato, passando da un altro accesso della casa che è su due piani.

È stato visto fuggire a piedi nudi dal palazzo in via della Costituzione 19con un paio di scarpe in mano, ma dopo circa un'ora i militari lo hanno rintracciato a casa della nonna materna (non dai nonni paterni, come appreso inizialmente). Nella fuga, ha tentato di disfarsi del telefonino, che aveva messo in 'modalità aereo' per non essere rintracciato, ma l'apparecchio è stato recuperato. Nella notte, il 19enne è stato interrogato dal Pm Rossella Poggioli, che coordina le indagini dei carabinieri della compagnia Borgo Panigale

A quanto risulta, il giovanissimo ragazzo non avrebbe reso una vera confessione come sembrava all'inizio, e sarebbe apparso in stato confusionale ai militari, che lo hanno rintracciato a casa dei nonni paterni, a Borgo Panigale

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I carabinieri di Borgo Panigale, coordinati dal pm di turno, si sono messi subito al lavoro per ricostruire i fatti. Secondo l'ipotesi principale degli inquirenti, quello del ragazzo, non sarebbe stato un atto estemporaneo ma un gesto pianificato da giorni. Nella cucina hanno trovato un bicchiere con una sostanza che sarà analizzata dalla Scientifica dell’Arma. Ma dalle prime ipotesi si potrebbe trattare di un composto chimico acquistato online. Il ragazzo, che pare soffrisse di problemi psichici ed era in cura da uno psichiatra.  

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I vicini: educatissimo e gentile

"Sei fortunata ad avere un figlio così": a ricordare la frase, quasi imbarazzato per averla pronunciata, è un vicino della coppia avvelenata ieri sera a Casalecchio di Reno dal figlio 19enne della donna, ora in stato di fermo per l'omicidio del patrigno e il tentato omicidio della madre. A rivolgere quelle parole alla donna era stato Francesco, che vive nello stesso condominio e conosce il ragazzo fin da quando era un bambino. Parlando con i cronisti davanti al palazzo dove si è consumata la tragedia, descrive il 19enne come "educatissimo e gentile":

"Sono rimasto di stucco - ha detto ancora - chissà cosa bolliva dentro di lui". La prima a dare l'allarme a 112 e 118 è stata un'altra vicina di casa, Rita, che abita sullo stesso pianerottolo. "Lei urlava e chiamava aiuto - racconta - gridando di chiamare i carabinieri. Noi l'abbiamo fatto subito, ma non pensavamo una cosa così grave". La vicina spiega di essere entrata un momento nell'appartamento della coppia, una volta arrivati i soccorritori, perché la donna le voleva lasciare le chiavi di casa e fidare le due cagnoline di famiglia,  prima di essere portata in ospedale. "Ho visto lui sul divano, praticamente morto. Prima che arrivassero i carabinieri -ricorda ancora la vicina - mio marito ha preso a calci la porta gridando di aprire, a quel punto probabilmente il ragazzo si è spaventato ed è scappato".

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