Roma, 22 aprile 2018 – Erano 13mila i pellegrini che ieri mattina hanno raggiunto Piazza San Pietro e ringraziato Papa Francesco per la sua visita alla città di Bologna e di Cesena dell’ottobre scorso (LO SPECIALE). I fedeli delle due diocesi sono così scesi fino alla Città del Vaticano (VIDEO) in una giornata dove è l’umanità del pontefice era la vera protagonista. È necessario fare subito un distinguo, la parola «fedeli» (le foto del viaggio)non è del tutto corretta, dato che erano presenti diverse persone dichiaratamente laiche e atee, come il cantante Francesco Guccini, che ha chiesto di poter partecipare a questo incontro riconoscendo al Santo Padre il fatto di essere un punto di riferimento nel campo dei valori umani anche in chi non crede.
Anche in questa occasione Bergoglio non fa eccezione facendo sposare la dimensione religiosa con la solidarietà, anzi lasciando come sottinteso una realtà fisica e cioè che probabilmente sono uno il rovescio della medaglia dell’altro. «Come ho ricordato nella recente Esortazione apostolica Gaudete et exultate – spiega il papa – condividere la Parola e celebrare insieme l’Eucaristia ci rende più fratelli e ci trasforma via via in comunità santa e missionaria. L’Eucaristia, infatti, fa la Chiesa, la aggrega e la unisce nel vincolo dell’amore e della speranza. Il Signore Gesù l’ha istituita perché rimaniamo in Lui e formiamo un solo corpo, da estranei e indifferenti gli uni agli altri diventiamo uniti e fratelli».
Una unità che si rinsalda nella sofferenza tanto che nel successivo rito del baciamano il pontefice ha voluto che fosse inserita una signora che ha conosciuto a Bologna e che è ospite di un Rems, mentre l’arcivescovo petroniano Matteo Zuppi ha inserito un padre che si ritrova a convivere con il dolore per il suicidio del figlio. Nel procedere papa Francesco insiste sul concetto che è Gesu il modello da seguire. «L’Eucaristia ci riconcilia e ci unisce, perché alimenta il rapporto comunitario e incoraggia atteggiamenti di generosità, di perdono, di fiducia nel prossimo, di gratitudine. L’Eucaristia, che significa «rendimento di grazie», ci fa percepire l’esigenza del ringraziamento: ci fa capire che «si è più beati nel dare che nel ricevere, ci educa a dare il primato all’amore e a praticare la giustizia nella sua forma compiuta che è la misericordia; a saper ringraziare sempre, anche quando riceviamo ciò che ci è dovuto».
La giornata è stata condita anche da alcune belle sorprese. Gianni Morandi (IL VIDEO)ha avuto il compito di creare un intermezzo prima dell’arrivo di Bergoglio. L’artista esibito con una serie di brani famosi e ha chiuso con Romagna mia, l’inno di una terra che si sente ancora molto autonoma rispetto all’Emilia. Se il canto fosse partito in altri luoghi e in altre situazione sarebbe piovuta una tempesta di fischi, in questa occasione è partito un fragoroso applauso a conferma di quel clima di unità tanto caro a Bergoglio. A tutti piacerebbe che a questo grazie seguisse un arrivederci, ma la possibilità che il papa faccia presto ritorno in Emilia non è molto alta. Bisogna, quindi, accontentarsi della giornata dove si è avuta l’ennesima riconferma che il Santo Padre non lascia dietro nessuno.
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