Pasquino e il Congresso Pd "Bonaccini è la continuità"

Il professore: "Schlein può incidere di più. I dem devono essere indispensabili. Lepore e Mazzoni non si schierano? Il sindaco può farne a meno, la segretaria no"

Pasquino e il Congresso Pd  "Bonaccini è la continuità"

Pasquino e il Congresso Pd "Bonaccini è la continuità"

di Rosalba Carbutti

"Il Pd deve cambiare profondamente. O resterà un partito del 18-20% spesso utile, ma raramente indispensabile". Gianfranco Pasquino, professore emerito di Scienza Politica all’Unibo, analizza il Congresso Pd che oggi entra nel vivo con il voto nei circoli sui quattro contendenti Stefano Bonaccini, Elly Schlein, Gianni Cuperlo e Paola De Micheli.

Professore, troppo fair play in questo Congresso?

"Più che fair play, il Congresso è stato schiacciato da diversi avvenimenti e i candidati hanno reagito a ciò che è successo".

I favoriti per le primarie sono Bonaccini e Schlein. Troppo diversi o troppo uguali?

"Molto diversi per provenienza, aspettative, capacità d’innovare il partito. Bonaccini rappresenta la continuità. Difficilmente riuscirà ad andare oltre. Schlein, invece, può portare un cambiamento più incisivo, anche turbativo. Ed è quello che serve al Pd per diventare finalmente indispensabile".

Insomma, tifa per Schlein?

"Non ho la tessera Pd e non farò campagna, ho una certa età... Ma voterò ai gazebo".

Bonaccini guida l’Emilia-Romagna. Schlein è stata la sua vice. Il futuro del Pd avrà radici bolognesi ed emiliane?

"Credo poco ai partiti locali. E sia Bonaccini sia Schlein hanno un profilo nazionale. Dire che sono ‘bolognesi’ o ’emiliani’ è riduttivo. Anzi, Schlein mi pare più la candidata di Bruxelles... Il Pd non deve pensare bolognese, ma ricostruire le fondamenta in Puglia, Calabria, Sicilia. Ma anche in Piemonte".

Matteo Lepore e la segretaria provinciale Pd, Federica Mazzoni, non si sono schierati. Un errore?

"Lepore ricopre una carica istituzionale può anche farne a meno. La segretaria Pd, invece,dovrebbe decidere".

Sul 41-bis e il caso Cospito c’è chi dice che il Pd abbia avuto una linea ondivaga...

"Si può anche ritenere ondivaga. La situazione è delicata. Credo che il Pd debba dire che finché ci sono le leggi, si rispettano quelle leggi".

Congresso Pd: da marziani, perché troppo lungo, come dice Bonaccini?

"Il Pd è in crisi. I tempi della politica non si possono accorciare brutalmente come nei regimi autoritari. La democrazia ha bisogno di tempo".

Giusta l’idea di cambiare il nome al Pd, aggiungendo la parola lavoro?

"Non serve alcun maquillage del nome. Serve un po’ di ‘studiage’. Mi piacerebbe molto sapere dai candidati l’ultimo libro che hanno letto...".

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