People mover, ripartite due navette La difesa del Comune: "Noi corretti"

Il dirigente Carlini sul blocco dei contributi al gestore: "Difficile avere i dati sul numero dei passeggeri". Tper e Marconi Express, invitati a Palazzo d’Accursio per un’udienza conoscitiva, non si sono presentati

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Di fronte ai tormenti del People

Mover e al conflitto con il gestore Marconi Express, gli uffici del Comune di Bologna difendono il proprio lavoro: nella funzione di controllo sulla nuova opera "non mi sembra ci siano elementi che mettano in difetto il nostro operato", ha dichiarato il direttore del settore Mobilità, Cleto Carlini, ieri in una udienza conoscitiva che era stata chiesta dal consigliere Matteo Di Benedetto (Lega). Diversi i punti trattati, ma decisive le assenze (malgrado gli inviti) dei gestori Tper e Marconi Express. Numerose potenziali domande da parte dei consiglieri comunali sono cadute nel vuoto.

Nel frattempo, dopo la sospensione completa scattata nei giorni scorsi, ora la monorotaia "viaggia con una frequenza di 20 minuti" con due navette – pare occorra ancora qualche giorno per avere a disposizione anche la terza –, e sono in servizio i bus integrativi. Tornando alla commissione, "fino a che non avremo evidenza della risoluzione dei problemi che hanno sorpreso noi come tutti e di una rimessa in esercizio con piena affidabilità del sistema, è chiaro che dovremo mantenere un atteggiamento di prudenza a tutela dell’amministrazione", ha dichiarato Carlini. Che ha anche sottolineato come non si stato possibile verificare "la capacità da parte del gestore di fornirci in modo continuativo, affidabile e certificato i dati sul numero dei passeggeri". Il riferimento all’atteggiamento ‘di tutela’ riguarda la sospensione per il 2021 dell’erogazione del contributo comunale previsto dal contratto di concessione, a compensazione del mancato raggiungimento del numero minimo di passeggeri previsti. "Proprio nel momento cui la domanda cresceva, il sistema non ha dato garanzia poter avere un funzionamento per determinati periodi". E Il Comune, ha specificato ancora il dirigente di Palazzo D’Accursio, "ha deciso che le interruzioni andavano a mettere a repentaglio un altro parametro": cioè la disponibilità almeno al 98%, che deriva dal bando di gara. Una decisione basata su "un’ulteriore prudenziale lettura del contratto", ha sottolineato Carlini. Si tratta dunque di un elemento "introdotto senza l’accordo con il concessionario, che invece probabilmente dà una lettura diversa del rapporto". Per quanto riguarda infine le critiche mosse alle basi stesse del progetto, "le procedure sono state rigororissime, basate su ciò che stabilisce la norma".

All’attacco i sindacati. Duccio Calzolari della Filt-Cgil: "Se è vero che abbiamo stabilizzato le figure professionali che fanno andare avanti e indietro il trenino, abbiamo un altro pezzo di azienda fatto di figure precarie che stiamo ancora cercando di stabilizzare". Gli ha fatto eco Max Colonna della Uiltrasporti: "Non ci esprimiamo sui rapporti contrattuali tra concessionario e Comune, ma esprimiamo preoccupazione per gli effetti che questo conflitto può portare sui lavoratori". Infine Vanni Pancaldi del comitato ‘No People Mover’: "E’ il momento di quell’istruttoria cittadina sempre nagata"

Paolo Rosato

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