Non vedente sfrattata per il cane guida, la nuova vita di Camilla a Bologna: il podcast

La 31enne laureata al Dams sta considerando un appartamento in via Santo Stefano. "Sono stata travolta dall’affetto, un grazie a tutti" Ma che rabbia quei social. "Certi commenti mi hanno spiazzata"

Camilla Di Pace

Camilla Di Pace

Bologna, 5 aprile 2023 – “Sto valutando un altro appartamento in via Santo Stefano, vediamo, sto ancora ragionando se restare sotto le Torri o spostarmi a Padova per un nuovo percorso. Per quanto riguarda tutta la mia vicenda, potrei citare Fabrizio De Andrè: il dolore degli altri è un dolore a metà. Ma io non ho mai cercato compassione, né pietismo". E’ un mondo con poco altruismo quello in cui si è imbattuta Camilla Di Pace, 31 anni, quando ha cercato casa chiarendo ai proprietari immobiliari che lei, non vedente, sarebbe stata presto accompagnata da un cane guida. La sua storia, pubblicata recentemente dal Carlino , ha fatto parlare e ha aperto una profonda riflessione: certe barriere, certe pigrizie del cuore possono avere ancora quartiere nel 2023? Ripercorriamo la sua storia nel nostro podcast Il Resto di Bologna, facendo anche il punto su tutto quello che è successo dopo la sua denuncia e sulla gara di solidarietà che si è scatenata per offrirle un appartamento.

"Avevo avuto almeno cinque o sei dinieghi, e ancora ne sto avendo in questi giorni, perché nella ricerca di un appartamento non mi sono mai fermata – racconta Camilla, temporaneamente in visita alla sua famiglia, per Pasqua, a Cisterna di Latina –. Un proprietario giorni fa mi ha detto: ‘non voglio un cane guida, sia esso un cane guida o meno‘. Continua questa difficoltà, ma per fortuna ho avuto anche tante dimostrazioni di solidarietà. Alcune concrete, altre no, alcune vere, altre no. C’è stato peraltro un mash-up di reazioni, da chi è stato incuriosito a chi voleva soltanto portare la notizia a casa". C’è stata purtroppo anche la galassia dei commenti inctrollati sui social. "Alcuni commenti mi hanno fatto arrabbiare. Certi addirittura hanno scritto: ‘Se vuoi portarti il cane, la casa comprala’. Non tutti abbiamo la possibilità di comprare casa per. Come a dire: il problema è tuo, risolvilo da sola. Mi spiace dirlo, ma alcuni parlano così solo quando il problema è ben lontano da loro. Quando invece le cose ti toccano personalmente, tutto cambia". Il cane guida come ostacolo ad avere un appartamento, Camilla compie una riflessione amara. "Dove vivo nessuno mi ha fatto problemi per il mio essere non vedente – spiega –, e quello del cane è stato effettivamente il motivo del no a un prolungamento del contratto. Ma in altri casi quella del cane per me è stata una scusa, non mi è stata affittata la casa per la mia situazione di non vedente. Precedentemente mi hanno messo anche delle scusa tipo la presenza di una scala a chiocciola nell’appartamento, o l’assenza di un fornelletto elettrico. D’altronde viviamo in un’epoca dove si leggono annunci immobiliare dove c’è scritto ‘no ai neri’. E io quando cercavo da studentessa trovavo annunci con su scritto ’no ai cani e no Dams’. Io non chiedo regali a nessuno, voglio una casa da pagare come un inquilino normale".

Camilla è ancora in contatto con il Comune. "La vicesindaca Emily Clancy è stata molto carina e disponibile, io comunque non ho intenzione di adire le vie legali, vado avanti – conclude –, la vicinanza e la solidarietà di tante persone mi hanno fatto molto piacere. Il mio intento è portare alla luce il problema per aiutare tutte le persone come me. Dove andrò a vivere ora? Vediamo, su Bologna però sto valutando solo il centro".

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