REDAZIONE BOLOGNA

Polo Beghelli, slittano i tempi "Servono certezze per i lavoratori"

Manca l’approvazione dei consigli comunali del territorio e un nuovo esame in Città metropolitana. Allarme dei sindacati: "Al gruppo serve vendere per acquisire le risorse necessarie al rilancio".

Polo Beghelli, slittano i tempi "Servono certezze per i lavoratori"

I tempi del polo logistico si allungano e i lavoratori del gruppo Beghelli sono preoccupati. Non c’è ancora il via libera definitivo all’operazione urbanistica che prefigura la trasformazione dell’ex stabilimento ‘Sos Beghelli’ di Crespellano in un grande polo logistico al servizio della mobilità delle merci. Quest’area industriale abbandonata, che il gruppo industriale di Monteveglio aveva dismesso già una quindicina di anni fa, sorge a Crespellano, a ridosso dell’autostrada del Sole, ben riconoscibile per la caratteristica sagoma con torre e il rivestimento di piastrelle gialle. Un complesso abbandonato che si è ripresentato sulla scena urbanistica con un progetto ambizioso, e la prospettiva di un ampliamento che dagli attuali 23mila metri quadrati di superficie costruita potrà arrivare a 93mila metri coperti.

Lo scorso dicembre era arrivato il via libera della Città metropolitana, confermato dalla conferenza dei servizi e il voto favorevole del consiglio comunale di Valsamoggia. Il 2023 doveva vedere l’apertura del cantiere e invece a metà anno l’operazione che doveva portare risorse preziose al gruppo Beghelli è ancora bloccata da un ulteriore passaggio amministrativo voluto dalla Città Metropolitana. L’ultimo tassello imprevisto è infatti un accordo territoriale da sottoporre all’approvazione dei consigli comunali di Casalecchio, Zola, Monte San Pietro e Valsamoggia, prima di passare ad un nuovo esame di Palazzo Malvezzi.

"Al futuro del Gruppo Beghelli serve portare a termine la vendita dello stabilimento di Crespellano per disporre delle risorse necessarie al rilancio del piano industriale che passi per investimenti in tecnologia, attrezzature, spazi e professionalità", sostiene senza giri di parole Fiom-Cgil che in un comunicato chiedono "all’ azienda e soprattutto alle Istituzioni di procedere con celerità e rispetto delle norme, per poter dare a lavoratori e cittadinanza quelle certezze e quelle prospettive che mancano da tempo".

Va ricordato che la dismissione dell’area di Crespellano faceva già parte del piano di ristrutturazione finanziario e industriale concordato con le banche dieci anni fa ed approvato dal consiglio di amministrazione della società che fa capo alla famiglia Beghelli. In gioco, secondo il sindacato che condivide l’approccio ‘green’ del progetto, c’è il futuro di quasi 600 lavoratori: "La Fiom Cgil e la Filcams Cgil chiedono all’azienda e alle Istituzioni locali, metropolitane e regionali di adoperarsi al fine di non perdere nessuna possibilità che possa portare un importante beneficio sociale ed occupazionale a tutto il territorio". Un appello che raccoglie il sindaco Ruscigno: "Pensavamo di avere già chiuso il procedimento, condividiamo la preoccupazione del lavoratori e prevediamo che il passaggio nei quattro consigli comunali si possa fare entro luglio per poi approdare di nuovo in Città metropolitana".

Gabriele Mignardi