Pieve di Cento, ponte chiuso e 30 minuti in coda

I cittadini: "Sicurezza sì ma anche disagi"

La transenna che segnala la chiusura del ponte

La transenna che segnala la chiusura del ponte

Pieve di Cento (Bologna), 28 agosto 2018 - Trenta minuti di coda per fare pochi chilometri. Dopo la chiusura del Ponte Nuovo, a Pieve di Cento, a causa del cattivo stato di conservazione, la vita degli automobilisti è diventata un inferno: l’unico modo per raggiungere Cento nel Ferrarese è percorrere il Ponte Vecchio. 

Prima della chiusura del Ponte Nuovo, fra l’altro, un’altra struttura importante è diventata off-limits: si tratta del ponte di Dosso nel Ferrarese, chiuso dopo un incidente stradale che ne ha danneggiato il guard-rail. I disagi per i cittadini, quindi, alla luce di questa situazione, non mancano. Imber Rosati ieri ha consegnato a Cento una fattura per il figlio: "Non volevo crederci: ho impiegato dai 25 ai 30 minuti. Già dalla rotonda grande di Pieve c’era una fila pazzesca. Se il Ponte Nuovo andava chiuso per motivi di sicurezza non ho nulla da eccepire, ma la situazione per chi lavora è difficile".

Giancarlo Michelini analizza: "Per chi è pensionato come me e va a Cento per fare la spesa, il disagio è ridotto. Sono le imprese a essere in difficoltà. Altra annotazione, che mi verrebbe da fare in tutta franchezza, è la strana casualità che dopo Genova sia stata chiuso questo ponte. Nel senso che la decisione sembra dovuta a quel disastro". 

Non è d’accordo Gianni Cavicchi: "Dopo aver ricevuto il messaggio del sindaco inviato ai cittadini in cui informava della chiusura del ponte, ho voluto apporfondire parlando con il primo cittadino Sergio Maccagnani. Mi ha detto che gli interventi erano già programmati, ma gli ultimi controlli hanno fatto emergere un cattivo stato di conservazione. La tragedia di Genova, in ultima analisi, non c’entra assolutamente niente".

Bruno Pellicciari, invece, vede uno stretto collegamento tra Genova e la chiusura del Ponte Nuovo: "Comodo dire che non c’entra. In ogni caso, il disagio non è per noi pensionati, ma per chi lavora". Giancarlo Gotti crede al sindaco: "Sono interventi programmati quelli che hanno portato alla chiusura del ponte. Genova non ha influito sulla decisione: i controlli ci sono sempre stati. Del resto, durante l’orario di lavoro, è chiaro che lungo il Ponte Vecchio si formeranno code".

La conferma arriva da un altro cittadino, Gherardo Parmeggiani: "Ieri sera (l’altra sera per chi legge; ndr) era tutto bloccato. Per raggiungere Cento ora ci vogliono trenta minuti. Non dico niente di eclatante, la situazione è sotto gli occhi di tutti".

Il sindaco Maccagnani chiama in causa il Governo: "Nei prossimi 45 giorni i disagi saranno notevoli. Per migliaia di cittadini e per le imprese. Sono circa 10mila i transiti giornalieri su questo ponte in un territorio dove insistono oltre 4mila imprese. Gli enti locali si sono assunti una responsabilità importante finalizzata alla sicurezza di tutti. Grazie a Cento verranno realizzati subito gli interventi di messa in sicurezza del Ponte per riaprirlo. Ma è importante guardare avanti e avere una risposta dal Governo".  

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