Bologna, cartello al collo del rettore. 13 condanne per il Cua

Un anno e sei mesi per i tre autori del gesto contro Dionigi

L’allora  rettore Ivano Dionigi con il cartello al collo

L’allora rettore Ivano Dionigi con il cartello al collo

Bologna, 26 aprile 2018 - Si chiude con la condanna di tutti gli imputati il processo di primo grado a carico di 13 attivisti del Cua (Collettivo universitario autonomo) di Bologna per il blitz in rettorato durante il Cda del 27 novembre 2012, in cui gli studenti cercarono di mettere un cartello con la scritta 'Ivano Dionigi non vuole mettere i soldi' al collo dell'allora rettore Ivano Dionigi. I 13 erano accusati, a vario titolo, di violenza privata e oltraggio, interruzione di pubblico servizio, imbrattamento e manifestazione non autorizzata.

Nel dettaglio, il giudice Luisa Raimondi ha accolto, per i tre promotori del blitz, le richieste del pm bolognese Antonello Gustapane, condannandoli a un anno e sei mesi, mentre ha fatto un piccolo 'sconto' agli altri 10 attivisti, condannandoli a 10 mesi anziché a un anno e due mesi come chiedeva la Procura. Per otto imputati è stata stabilita la sospensione condizionale della pena, mentre le motivazioni dovrebbero essere depositate nel giro di 90 giorni.

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