Bologna, ricatto hard. Operaio paga oltre mille euro

Contatta online una donna per un gioco erotico. Alla fine salta tutto, ma lei chiede soldi per tacere

Ricatto hard

Ricatto hard

Bologna, 25 febbraio 2020 – Più di mille euro. Tanto ha pagato un operaio della Bassa bolognese a una donna con la quale aveva preso contatti per un gioco erotico che, poi, non si è mai concretizzato.

L'incontro è avvenuto su un noto sito web specializzato proprio nell'incrocio di questa specifica domanda e offerta. L'operaio e la donna parlano, si scambiano i numeri di telefono, si accordano. Ma alla fine l'uomo decide di tirarsi indietro e disdice l'incontro. Ma lei non demorde, anzi rilancia: gli intima di versare 150 euro sulla propria Postepay: “Atrimenti dico a tutti quello che volevi fare”. Lui subisce, spaventato e versa. Poi cancella il suo profilo sul sito.

Ma non basta: sul cellulare arrivano una raffica di messaggi vocali: questa volta a parlare è un uomo , che invia i messaggi da un'utenza sconosciuta, che minaccia l'operaio anche di botte se non avesse accettato di pagare, ancora e ancora.

Alla fine sono cinque i pagamenti, per un totale di 1.050 euro. Il pomeriggio del giorno successivo, l’uomo, esausto e spaventato, va dai carabinieri di Budrio e racconta tutto. I militari, assieme ai colleghi di Molinella, risalgono ai nomi che stanno dietro ai numeri di telefono dai quali partono le minacce. E non è una sorpresa quando scoprono che quelle persone hanno precedenti proprio per lo stesso reato “a danno – addirittura! – di un disabile”, si indignano i carabinieri.

A capo della piccola banda tutta composta da italiani c'è una donna di 31 anni, nullafacente, pregiudicata e attualmente detenuta nel carcere di Bollate: era lei che adescava le vittime. Dal ricatto con minaccia di divulgazione – temine tecnico “Sextorsion” – si passava poi alle maniere forti, con la minaccia di male fisico; di questo se ne occupava il compare di trent'anni, anche lui nullafacente, pluripregiudicato e in cella a Busto Arsizio per reati estorsivi. Di incassare il denaro, vista la loro impossibilità a uscire di cella, era un ragazzo di appena 23 anni, anche lui nullafacente e con precedenti.

Un’azione da professionisti, insomma. Per l'uomo e la donna è stata emessa dalla procura di Bologna una nuova misura cautelare in carcere, per il ragazzo è arrivato l'obbligo di firma. Poi tutti e tre finiranno alla sbarra.

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