San Michele e i traslochi

Sapete cosa significa ‘fare un sanmichele’? Significa ‘traslocare’. Il motivo deriva dal fatto che, a Bologna, i contratti d’affitto iniziavano e finivano sempre l’8 maggio, nel giorno dedicato a San Michele

Un trasloco, foto d'archivio

Un trasloco, foto d'archivio

Bologna, 27 novembre 2023 – Sapete cosa significa ‘fare un sanmichele’? Significa ‘traslocare’. Il motivo deriva dal fatto che, a Bologna, i contratti d’affitto iniziavano e finivano sempre l’8 maggio, nel giorno dedicato a San Michele.

Dunque, il modo di dire è rimasto fino a qualche decennio fa (ogni tanto si sente ancora da parte di qualche anziano, ma è per lo più sparito). Ma cosa succedeva quel giorno in città?

Un gran caos: migliaia di persone cambiavano casa, e si trasferivano su carri pieni zeppi di mobilio, masserie, tutti i loro averi. Intere famiglie erano costrette a uscire e a spostarsi in un nuovo appartamento (quando avevano la fortuna di averlo già trovato), e spesso chi lasciava la precedente casa si incrociava con i nuovi inquilini, spalleggiati dai proprietari. Come potete immaginare, non mancavano liti e contestazioni.

Il racconto di un San Michele di inizio secolo lo potete ascoltare nella puntata di oggi del nostro podcast ’il Resto di Bologna’, si può ascoltare qui sotto oppure sulle principali piattaforme, come Spotify, Apple e Google Podcasts.

Il materiale che restava a terra era tantissimo: mobili, sedie di pagliericcio, suppellettili semidistrutte. Anche perché - si legge nelle cronache di quegli anni - in casa non c’era un luogo dove raccogliere i rifiuti. Insomma, un bailamme veramente incredibile. Un modo per dimostrare che, anche allora, la casa era il problema numero uno.

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