San Petronio, festa con un grande ritorno

Il rientro della statua originale nella Basilica è previsto per il mese di novembre. Alle 17 messa dell’arcivescovo Matteo Zuppi

Migration

di Massimo Selleri

La tradizionale Festa di San Petronio, il patrono della città, che si celebra oggi quest’anno registra contemporaneamente una assenza e una presenza in più. Non ci sarà monsignor Ernesto Vecchi improvvisamente scomparso lo scorso 28 maggio, ma in piazza Maggiore sarà allestita una mostra dal titolo ‘Eucarestia e Santi Patroni: Nutrimento per la Vita del Mondo’ che documenta le ultime due visite di un pontefice a Bologna. Anche il più piccolo sampietrino del centro sa quanto l’allora provicario generale si spese perché la venuta di San Giovanni Paolo II nel 1997 riuscisse nel migliore dei modi. Portare Bob Dylan davanti al papa non è cosa di tutti giorni e, infatti, l’eco di quel Congresso Eucaristico Nazionale, dove la contemporaneità viaggiava a braccetto con la tradizione, sbaragliò i confini sia fisici che spirituali andando a toccare le corde più lontane dalla Chiesa. Quel successo pastorale convinse il cardinal Giacomo Biffi a indicare Vecchi come secondo vescovo ausiliare di Bologna e il Santo Padre accolse la richiesta. La seconda visita documentata è quella che Papa Francesco fece cinque anni e anche quella mosse parecchio le anime dei bolognesi. Il programma della festa rispetta il copione tradizionale, alle 17 il cardinale arcivescovo Matteo Zuppi celebrerà la messa nella Basilica di San Petronio e a seguire (alle 18.30) ci sarà la processione e la benedizione alla città. Lo spazio musicale, sempre in piazza Maggiore, inizierà alle 19 ed è affidato al coro "Verdi Note", mentre alle 20.30 inizierà il concerto di Dodi Battaglia (foto in alto) Come di consueto la festa si chiude alle 23 con lo spettacolo pirotecnico.

Un altro dei frutti del Congresso Eucaristico del 1997 fu la creazione del Comitato per le Manifestazioni Petroniane e da allora è questa associazione, che mette insieme le realtà laiche e profane perché San Petronio è il protettore di tutti i bolognesi e non sono di quelli credenti. Sempre stando a quello che avveniva prima della pandemia, sarà anche possibile una degustazione dei prodotti tipici bolognesi. Quest’anno poi verrà anche ricordato il discorso che 800 anni fa San Francesco d’Assisi tenne in piazza Maggiore. Le sue parole smossero la coscienza di chi lo ascoltava tanto che la città si pacificò spegnendo le tensioni di allora. "Fu convincente perché non parlò da prete – sottolinea spesso il Cardinal Zuppi – ma da persona che aveva a cuore la convivenza". L’ultimo aspetto della festa riguarda la statua e la Basilica di San Petronio. Stando alle informazioni ricevute da chi si sta occupando delle diverse questioni, già a novembre la copia originale della statua dovrebbe tornare nella Cappella San Rocco della basilica, mentre non è possibile sapere quando la sua copia tornerà sul piedistallo a fiano delle Due Torri. Tutto dipende dai lavori di restauro dell’Asinelli e della Garisenda che sono ancora in corso. Per quanto riguarda la chiesa, invece, il ripristino dell’abside e delle due fiancate laterali dovrebbe concludersi entro la prossima primavera. Le tempistiche previste saranno, quindi, rispettate anzi vi è un piccolo anticipo rispetto a quanto annunciato in sede di presentazione delle opere.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro