Bocca di Rio, restaurato l'organo: "Primo concerto dopo 70 anni"

Il 14 agosto Messa alle 16 e poi esibizione del maestro Federico Vallini

Santuario di Bocca di Rio, restaurato l'organo

Santuario di Bocca di Rio, restaurato l'organo

Bocca di Rio (Castiglione dei Pepoli), 6 agosto 2021 - ‘L’agognato risveglio’, lo chiamano così. Alla vigilia dell’Assunzione, la festa mariana più solenne, dopo settant’anni tornerà a far sentire la sua voce l’antico organo meccanico a Bocca di Rio, lo splendido santuario delle Grazie incastonato tra i boschi dell'Appennino bolognese a Castiglione dei Pepoli (Bologna). "Il primo vagito è stato registrato a metà giugno ed ora l’organo Tronci è tornato agli antichi splendori", si rallegra il rettore, padre Franco, guardando in alto là verso la cantoria, sopra il portale d’ingresso. Per arrivare all’obiettivo il sacerdote dehoniano ha messo in moto una lunga marcia, non l’ha fermato nemmeno la pandemia. Il progetto ha preso corpo nel 2018, arruolando  una star internazionale come Leo Nucci, il baritono nato a Castiglione dei Pepoli. Nel motore dell’impresa anche gli appassionati cultori di storia della rivista Savena Setta Sambro. E poi la generosità di tanti fedeli, sono migliaia i pellegrini che salgono al santuario, cercando un'oasi di pace. L’organo è stato realizzato nel 1847 dai Tronci,  blasonata dinastia pistoiese, attiva per cinque generazioni. Il recupero è stato lungo, le condizioni erano pessime. Chi in questi mesi entrava nel santuario poteva sentire distintamente il restauratore Riccardo Lorenzini al lavoro,  con l’orecchio esercitato a riconoscere la minima sfumatura, liberando suoni sicuramente poderosi ma insieme toccanti.

Santuario Bocca di Rio, organo restaurato
Santuario Bocca di Rio, organo restaurato

Il programma del 14 agosto prevede alle 16 la Santa messa celebrata dal vicario generale della diocesi di Firenze, monsignor Giancarlo Corti. L’organo sarà benedetto e farà poi sentire la sua voce alle 17.30, nel concerto del maestro Federico Vallini, fiorentino, 58 anni, ha esordito 12enne a suonare in una chiesa, affascinato da sempre dalla musica sacra. Racconta con una certa nostalgia: "Giorni fa sono stato a suonare a Vienna, ho assistito a una messa accompagnata solo dall’organo, nella basilica di Sant’Agostino. Tutta l’assemblea cantava come un coro, la musica d'organo pareva quella di un'orchestra. Una meraviglia. Non ho potuto fare a meno di pensare alla differenza con l’Italia.  Qui viviamo in costante e continua autogestione. E anche il musicista di chiesa non è un’attività riconosciuta nel nostro Paese". Ancora più  importante, allora, recuperare la voce sacra e solenne nei riti. Per dirla con padre Franco, "l’organo arricchisce le nostre cerimonie. E come dice sant’Agostino, chi canta prega due volte".

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